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Corte penale internazionale, sarà un flop?

Il ruolo dell’Italia alla conferenza di Roma sarebbe un po’ troppo defilato

di Redazione

La Corte penale internazionale, che dovrebbe sorgere in Olanda, all?Aja, rischia di risolversi in una grossa ?bolla di sapone?. A lanciare l?allarme è Amnesty International, che sta seguendo da vicino i lavori della conferenza diplomatica costituitasi a Roma per dar vita al Tribunale internazionale permanente. Secondo l?organizzazione umanitaria sono ancora tanti i nodi da sciogliere, e non è detto che alla fine dei lavori (prevista per il 17 luglio) si riuscirà a venirne a capo.
Questi i principali punti in discussione: crimini contro l?umanità, crimini di guerra, ruolo dell?Italia, indipendenza del procuratore. Ecco lo stato delle questioni. Esiste il rischio di restringere la categoria dei crimini che possono ricadere sotto la giurisdizione della corte. L?India, ad esempio, chiede che le sparizioni non vengano comprese, mentre altri Stati ritengono che per essere definiti ?contro l?umanità? i crimini debbano essere compiuti in modo sistematico e su vasta scala. Secondo punto: i crimini di guerra. Quattordici Paesi non vorrebbero che rientrassero tra i crimini di guerra quelli commessi nel corso di conflitti interni ai Paesi non internazionali. Terzo problema, il ruolo dell?Italia. Sebbene il nostro Paese sia stato uno dei più accesi promotori della conferenza, ora sta assumendo un ?basso profilo?. Ultimo punto, l?indipendenza del procuratore: sono ben 24 i Paesi (tra cui gli Usa) che contestano la possibilità per i magistrati della corte di avviare indagini in modo indipendente.
Per avere maggiori informazioni sui lavori della conferenza, contattare Amnesty International al numero 06/37513860.

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