Mondo

Corte Penale Internazionale: pressioni Usa su Costa d’Avorio

Gli Stati Uniti hanno concluso un accordo con lo Stato africano perché i cittadini americani non vengano sottoposti al giudizio dell'Alta Corte

di Benedetta Verrini

La Costa d?Avorio ha sottoscritto un accordo con gli Stati Uniti impegnandosi a non consegnare alla Corte penale internazionale (Cpi) i cittadini americani eventualmente accusati di crimini di guerra, contro l?umanità e genocidio commessi sul proprio territoio. Lo si legge in un comunicato ufficiale diffuso oggi dalla presidenza ivoriana e rilanciato dall’agenzia Misna www.misna.org. Come è noto, gli Usa hanno osteggiato fin dall’inizio la nascita del supremo organismo di giustizia internazionale, entrato in funzione il primo luglio 2002. Da allora, gli Stati Uniti hanno esercitato attività di pressione nei confronti di tutti i Paesi intenzionati ad aderirvi e, di fatto, stanno operando per svuotarne gli ambiti di giurisdizione. Nel caso della Costa D’Avorio, la cui situazione politica è ancora estremamente fragile, ?La firma di questa intesa riveste un certo interesse a livello delle proprie relazioni sia finanziarie che militari con gli Stati Uniti?, si legge in un documento ufficiale. Il governo ivoriano, ricorda la Misna, si aggiunge alla lunga fila di Paesi ? soprattutto quelli fortemente indebitati o in via di sviluppo ? che si sono visti costretti ad accettare la richiesta degli Usa a fronte di necessità o ricatti economici, ma anche militari. Recentemente gli Stati Uniti avevano minacciato si sospendere i propri aiuti destinati alla difesa a 35 nazioni (di cui 10 africane) che non avevano ancora sottoscritto con Washington la deroga alla Corte con sede all?Aja.


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