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Corte penale internazionale: per l’Onu si far

Il portavoce di Annan: "La Corte è in vigore anche senza gli Usa". Il testo della lettera degli States e una scheda sulla Corte

di Riccardo Bonacina

La Corte Penale Internazionale ”è in vigore” grazie alle ratifiche di oltre 60 paesi e ”funzionerà anche senza gli Stati Uniti”: lo ha detto il portavoce dell’Onu Fred Eckhard dopo l’annuncio che Washington ha ritirato la firma dal Trattato di Roma. Il portavoce dell’Onu e’ stato peraltro parco di commenti sulla decisione americana. ”Chiedete agli Usa perché hanno voluto non essere più firmatari”, si è limitato a dichiarare oggi.

Il testo della lettera Usa
La lettera con cui gli Usa si dissociano dal Trattato di Roma sulla Corte Penale internazionale è indirizzata al segretario generale dell’Onu Kofi Annan e firmata dal sottosegretario per il disarmo e la sicurezza internazionale John Bolton su delega del Segretario di Stato Colin Powell. ”Con la presente” – è scritto nella lettera – ”la informo che, in relazione allo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale adottato il 17 luglio 1998, gli Stati Uniti non intendono diventare una parte del trattato. Di conseguenza, gli Stati Uniti non hanno alcun obbligo legale derivante dalla firma del 31 dicembre 2000. Gli Stati uniti richiedono che la loro intenzione di non diventare parte del trattato, come espresso in questa lettera, sia riportata negli elenchi depositati relativi al trattato”. La delega di Colin Powell reca la data del 27 aprile.

La scheda
La Corte Penale Internazionale (Cpi) varata in contemporanea lo scorso 11 aprile a Roma e al Palazzo di Vetro di New York, è un organismo che, a differenza di altri istituiti ad hoc come quelli per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia (Tpi) e in Ruanda, ha carattere permanente. Si occuperà di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. La sua entrata in vigore è prevista il primo luglio di quest’anno.
– GENESI: L’istituzione della Cpi è il risultato di un lungo dibattito nell’ambito delle Nazioni Unite che risale al 1948, quando si era da poco conclusa l’esperienza dei Tribunale di Norimberga e di Tokyo che giudicarono l’Olocausto e gli altri crimini compiuti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, anche se su mandato dei paesi vincitori. Il trattato che istituì la Cpi fu firmato il 17 luglio 1998 da 120 paesi aderenti all’Onu riuniti nella Conferenza di Roma. Ma lo stesso statuto indicava che perché entrasse in vigore occorreva la ratifica di almeno 60 dei paesi che l’avevano firmato. Finora le ratifiche sono 66, la seconda e’ stata dell’Italia il 26 luglio del 1999. Fra gli’assenti’ c’é anche la Cina.
– FUNZIONI: La Corte – che avrà sede all’Aja, in Olanda – ha il compito di processare singoli individui ritenuti responsabili di crimini di guerra, crimini contro l’umanità, genocidio e, in qualche caso, aggressione. I crimini sottoposti alla giurisdizione della Cpi non potranno essere stati commessi prima del luglio 2002, cioè prima dell’entrata in vigore del tribunale. La Cpi esercita una giurisdizione di tipo ‘complementare’ agli Stati Parte. Può cioè giudicare solo quando i tribunali nazionali siano nell’impossibilita’ accertata o non vogliano giudicare i crimini. La Corte internazionale, in altre parole, non potrà sostituirsi alle magistrature nazionali. Un individuo potrà essere incriminato e condotto davanti alla Cpi sulla base o di un procedimento di uno Stato Parte, oppure sulla base di un procedimento d’ufficio avviato dalla procura dello stesso Cpi su denuncia di governi o di organizzazioni non governative o su indicazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. L’azione penale ‘ex officio’ del procuratore – per evitare il rischio di arbitrio, come paventato da alcuni stati – sarà controllata da una Camera preliminare, che concederà l’eventuale autorizzazione a procedere. La Corte potrà chiedere agli stati membri l’estradizione delle persone da giudicare e avrà incarico di proteggere testimoni e vittime.
– COMPOSIZIONE: La Cpi sarà composta da 18 giudici appartenenti a Stati Parte, che non potranno però nominare più di un giudice ciascuno. I giudici – che resteranno in carica nove anni – saranno scelti per la loro competenze in procedura penale o diritti umani o diritti di guerra, e per la loro ”imparzialità e integrità morale”. Ci saranno poi, per l’accusa, i pubblici ministeri con poteri investigativi. Il procuratore della Cpi – che presiederà la pubblica accusa – sarà ”persona di alto profilo morale” e di ”grande esperienza” nella conduzione di processi penali, e sarà eletto con ballottaggio segreto dai Paesi membri.
– FINANZIAMENTO: Non essendo organo dell’Onu, lo statuto prevede che la Corte ottenga i suoi finanziamenti da contributi versati dai singoli Stati Parte e da contributi volontari erogati da governi, organizzazioni internazionali, o anche enti, società private e singoli individui. L’Onu potrà concedere fondi alla Cpi, previa approvazione del Consiglio di Sicurezza.

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