Welfare
Corte dei Conti: la gestione della Cassa Ammende è nel caos
L'organo contabile esprime preoccupazione nella sua Relazione
Sta tutto nei numeri il quadro (di confusione) nella gestione della Cassa Ammende: conti in avanzo (+12 milioni nel 2006), un patrimonio complessivo da oltre 127 milioni di euro e nessuna capacità di spesa veros quegli obiettivi sociali cui le sostanze della Cassa dovrebbero essere destinate.
Lo rivela l’ultima Relazione della Corte dei Conti, pubblicata nella newsletter di questa settimana, che ricorda come le finalità proprie della Cassa delle ammende consistono, essenzialmente, nel finanziamento degli interventi di assistenza economica in favore delle famiglie di detenuti e internati per la realizzazione di programmi che tendono a favorire il loro reinserimento sociale, anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione.
L’indagine della Corte ha messo in evidenza, tra l’altro, la particolare natura della gestione e degli aspetti caratteristici, in primo luogo finanziari e contabili (in specie, del fenomeno delle cosiddette “entrate riassegnabili” che dai capitoli di bilancio del Ministero della giustizia vengono successivamente versate alla Cassa delle ammende e incorporate nel proprio bilancio) che genera una serie di “incongruenze in ordine sia alle procedure di acquisizione delle risorse, sia alla scarsa conoscibilità a preventivo e a consuntivo della loro concreta destinazione ed utilizzazione”.
Fra le criticità, la Sezione del controllo segnala la cospicua presenza nel bilancio dell’ente di somme non utilizzate, anche a causa del ritardo di valutazione dei progetti da finanziare, e ciò, “in controtendenza rispetto alla complessiva situazione di carenza di risorse del “comparto giustizia”.
La Relazione è scaricabile a questo link: http://www.corteconti.it/Ricerca-e-1/Gli-Atti-d/Controllo-/Documenti/Sezione-ce1/Anno-2008/Primo-Coll/all-13-08/relcassamodif.doc_cvt.htm
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