Famiglia

Corte dei Conti: “azienda Italia in costante declino”

Il procuratore generale della Corte dei Conti, Vincenzo Apicella, non usa mezzi termini nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato per il 2002

di Paolo Manzo

”L’azienda Italia sta percorrendo la via di un costante declino, non solo nel mondo, ma anche in confronto con i principali paesi europei”. Il procuratore generale della Corte dei Conti, Vincenzo Apicella, non usa mezzi termini nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato per il 2002 per definire la situazione dell’economia italiana. ”L’economia italiana -spiega- da almeno otto anni segue una costante linea di regresso”. E allora, ”risulta addirittura sorprendente che il rendiconto generale dello Stato per il 2002 presenti piu’ di un risvolto positivo -dice Apicella- ci si riferisce al miglioramento del rapporto deficit-Pil (2,3% rispetto al 2,6% del 2001, alla riduzione dell’incidenza del debito pubblico in rapporto al Pil (106,7%, a fronte del 109,5% del 2001), ad un ridottissimo aumento delle spese finali impegnate, addirittura ad una sostanziale stasi dell’entita’ globale delle spese di parte corrente e ad una diminuzione dei residui passivi”. Insomma ”fenomeni a parte, ma anch’essi di segno positivo, sono stati quelli della lieve diminuzione della pressione fiscale, scesa al 41,6% del Pil, rispetto al 41,8% della spesa dei paesi dell’Unione monetaria europea, e della significativa crescita occupazionale, che e’ stata, in media annua, dell’1,2%, con 270 mila occupati in piu”’.


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