Welfare

Corso di italiano per i rifugiati dalla Libia

E' l'iniziativa dell'Associazione 'Amici di Lazzaro' di Torino

di Redazione

Un corso di italiano ai profughi provenienti dalla Libia. E’ l’iniziativa dell’Associazione ‘Amici di Lazzaro’ per offrire ai circa 40 profughi ospitati a Torino, presso la Casa di accoglienza Fondazione difesa dei Fanciulli, lezioni per imparare la nostra lingua. Nei giorni scorsi l’associazione aveva lanciato un appello per trovare volontari. “Abbiamo gia’ ricevuto l’adesione di 15 persone- riferisce l’associazione all’Adnkronos – che si occuperanno di insegnare l’italiano a diversi livelli di preparazione”. “Molti dei profughi, ghanesi, nigeriani, pakistani, bengalesi, congolesi e ivoriani – spiega uno dei volontari di ‘Amici di Lazzaro’ – sono analfabeti o conoscono poco la nostra lingua: per questo li abbiamo divisi in piccoli gruppi. Forniremo loro tutto il materiale necessario per apprendere la nostra lingua”. Il corso partito ieri, si tiene in zona Corso Casale a Torino, e terminera’ intorno al 20 luglio. “Sono uomini, donne e bambini – continua il volontario – fuggiti dalla Libia e, proprio in questi giorni, stanno ultimando le pratiche per ricevere lo status di rifugiato. Erano tutti su un barcone arrivato a Lampedusa il 28 maggio e adesso si trovano presso il nostro centro di accoglienza”.

 

Un’altra iniziativa dell’Associazione ‘Amici di Lazzaro’ e’ la creazione di un’ unita’ di strada contro lo sfruttamento della prostituzione, per la quale l’associazione cerca volontari dai 18 ai 30 anni. Si tratta di avvicinare le ragazze costrette a prostituirsi, fornendo loro un aiuto per incoraggiarle a fuggire dalla strada. “Distribuiamo loro materiale informativo – spiegano da Amici di Lazzaro – sui servizi dell’associazione o di altri enti presenti sul territorio (corsi di lingua italiana, accompagnamento ai servizi sanitari per visite ed esami medici, supporto spirituale, aiuto alla maternita’ e accoglienza in comunita’)”. “Spesso – conclude l’associazione – le ragazze non sono controllate ed e’ piu’ facile avvicinarle. I volontari esperti saranno affiancati da altri con minore esperienza: abbiamo scelto la fascia d’eta’ che va dai 18 ai 30 anni perche’ le ragazze, per paura, non si lasciano avvicinare facilmente dagli uomini adulti. Ad oggi, abbiamo accolto nella nostra casa circa 300 ragazze, ma ne restano ancora moltissime da aiutare”, concludono

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