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Corridoi umanitari, arrivato il primo gruppo di afghani
Un primo volo è atterrato ieri 25 luglio, altri arrivi sono previsti domani e giovedì 28 luglio. Il primo gruppo è composto prevalentemente da donne che verranno accolte ed ospitate dalla rete dei Circoli Rifugio dell’Arci diffusa su tutto il territorio nazionale. «Speriamo di poter andare avanti ed allargare il numero dei beneficiari che accoglieremo in Italia», commentano dall'Arci
di Redazione
Ieri, lunedì 25 luglio, è arrivato all’aeroporto di Fiumicino a Roma un primo gruppo di cittadine e cittadini afghani, composto prevalentemente da donne, che verranno accolte ed ospitate dalla rete dei Circoli Rifugio dell’Arci diffusa su tutto il territorio nazionale. Le persone sono accolte nel quadro del protocollo d'intesa per la realizzazione del progetto “Corridoi umanitari/Evacuazioni per l’Afghanistan”, firmato il 4 novembre 2021 tra ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ministero dell’Interno, Cei, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, Tavola Valdese, Arci, Inmp, Oim e Unhcr.
A questo primo arrivo seguirà un secondo gruppo di 230 profughi afghani che erano rifugiati in Pakistan dallo scorso agosto. Le cittadine e cittadini afghani arriveranno domani, 27 luglio: in quell’occasione ci sarà una conferenza stampa all’aeroporto di Fiumicino delle organizzazioni firmatarie del protocollo. Insieme ad altri arrivi dall’Iran – previsto un altro giovedì 28 luglio – saranno oltre 300 i rifugiati afghani che saranno accolti nel nostro Paese grazie ai corridoi umanitari, un progetto totalmente a carico delle associazioni proponenti e possibile grazie alla generosità e all’impegno gratuito e volontario di tanti cittadini italiani, che hanno offerto le loro case per ospitare, ma anche congregazioni religiose, ong e diversi soggetti della società civile. Tra queste Solidaire, che in collaborazione con Open Arms, ha contribuito all’organizzazione del volo dal Pakistan.
In una nota l’Arci si dichiara “molto soddisfatta di partecipare per la prima volta ai corridoi umanitari: con questa iniziativa si dimostra che le persone possono arrivare in Italia e in Europa in sicurezza e legalità. Ovviamente è solo una goccia nel mare della crisi afghana, una crisi ormai dimenticata. Purtroppo le difficoltà sono state tante, tuttavia, che siano arrivate qui in modo sicuro e legale dimostra che si può fare, che si può accedere all’Italia e all’Europa per chiedere protezione senza affidarsi ai trafficanti”.
Noi – continua la nota di Arci – speriamo di poter andare avanti ed allargare il numero dei beneficiari che accoglieremo in Italia, ma soprattutto speriamo che i governi europei facciano arrivare, con operazioni come questa, molte più persone dalle aree di crisi, in particolare dall’Afghanistan, dove migliaia di persone rischiano ogni giorno la propria vita.
In apertura foto da Pixabay
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