Welfare
Coronavirus, raccolta fondi per l’ospedale di Bergamo
Massimo Montini, ideatore di Scuola Futuro Lavoro, prima scuola in Europa per ragazzi Asperger, lancia una campagna a favore dell'ospedale Papa Giovanni XXIII. Susanna Tamaro testimonial
di Redazione
Scuola Futuro Lavoro, istituto della Fondazione Un futuro per l’Asperger, promuove la raccolta fondi a supporto dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo contro l’epidemia da coronavirus “Aspie uniti contro il covid19”.
In un territorio colpito pesantemente dal contagio, anche la scuola, la prima in Europa dedicata ai ragazzi con la sindrome di Asperger, scende in campo per supportare la sanità pubblica bergamasca, coraggiosamente in prima linea nel fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Il suo fondatore, Massimo Montini, ha donato 15mila euro all’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e ha avviato una campagna per la raccolta fondi per l’acquisto di un intero posto letto in terapia intensiva attraverso la piattaforma di crowdfunding Gofundme.
Questo il link per effettuare una donazione https://www.gofundme.com/aspie-uniti-contro-il-covid19
«Sfl, con l’aggravarsi della situazione, si è posta a fianco in modo concreto di chi, da febbraio, sta dando prova di grande professionalità e abnegazione, incoraggiando i rappresentanti del mondo Asperger a compiere un atto di responsabilità nei confronti del territorio, per supportarlo in una fase così cruciale», afferma Massimo Montini.
«L’emergenza che ci ha colpiti ci impone grandi sacrifici e mette alla prova la nostra capacità di essere solidali, capaci di empatia, aperti alle difficoltà di chi ci vive accanto. In questo senso, è anche una grande opportunità: capire che possiamo affrontare questa crisi anche se siamo fragili, forse proprio perché siamo fragili e possiamo accogliere le fragilità altrui. E andare avanti insieme. Sono vicina e profondamente grata all’iniziativa dell’istituto dedicato ai ragazzi con sindrome di Asperger "Scuola Futuro Lavoro", che si sta impegnando per acquistare posti letto di terapia intensiva per l'ospedale di Bergamo. A loro e a tutti noi un grande seppure virtuale abbraccio», spiega Susanna Tamaro, che sostiene l’iniziativa.
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