Welfare

Coro di proteste: no al part-time

Dai piccoli imprenditori e dai sindacati autonomi una raffica di proteste contro l’accordo sul lavoro part-time promosso nel giugno scorso dalla Commissione europea.

di Monica Salvatore

Dai piccoli imprenditori e dai sindacati autonomi una raffica di proteste contro l?accordo sul lavoro part-time promosso nel giugno scorso dalla Commissione europea e siglato dai sindacati maggiori, dalle grandi imprese e dalle imprese pubbliche.
Ha sollevato vivaci proteste la proposta di direttiva Ue che promuove il ricorso al lavoro part-time messa a punto dalla Commissione europea per dare ingresso nell?ordinamento giuridico comunitario all?accordo concluso il 6 giugno scorso tra le parti sociali europee.
All?iniziativa dell?esecutivo di Bruxelles si oppongono sia l?associazione europea che rappresenta le piccole e medie imprese (l?Ueapme) sia il Cesi, la Confederazione europea dei sindacati indipendenti.
Entrambi questi organismi contestano la loro esclusione dalle trattative, condotte dai rappresentanti della Commissione europea nel quadro delle procedure previste dal protocollo sulla politica sociale allegato al Trattato di Maastricht. Procedure che hanno portato alla sigla dell?accordo di giugno esclusivamente da parte di Unice, Ces e Ceep, le tre organizzazioni che tradizionalmente rappresentano a livello comunitario le imprese, i lavoratori e le imprese pubbliche.
L?Unione europea delle piccole e medie imprese ha preannunciato che – come ha già fatto con la direttiva sui congedi parentali – non appena verrà adottata la nuova normativa, questa verrà contestata dinanzi alla Corte di giustizia, che ne sospenderà l?efficacia in attesa di un su pronunciamento.

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