Famiglia

Coriandoline, vivere a misura di bambino

Inaugurato a Correggio in provincia di Reggio Emilia ha vinto il premio Peggy Guggenheim

di Benedetta Verrini

Del carattere degli abitanti di Andria meritano di essere ricordate due virtù: la sicurezza in se stessi e la prudenza, scriveva Calvino ne “Le città invisibili”. “Credo dovrebbero essere anche caratteristiche irrinunciabili dell’architettura moderna”, avverte Luciano Pantaleoni, architetto e direttore della cooperativa Andria, in queste settimane sotto i riflettori per l’inaugurazione di Coriandoline, il quartiere “a misura di bambino” inaugurato a Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Un progetto partito da lontano, vincitore del premio Peggy Guggenheim, ma non l’unico a incidere sul tessuto locale – soprattutto dal punto di vista sociale, oltre che estetico – di cui può vantarsi Andria.
“Coop d’abitanti, non più d’abitazione: abbiamo cambiato nome, statuto e mission nel 1990, dopo 15 anni di attività”, specifica Pantaleoni. La differenza non è solo formale: significa che a sfida della cooperativa, che oggi ha più di 5mila soci e 17 dipendenti, è mettere al centro le persone e non le case.


“La costruzione di una nuova abitazione è per noi un processo partecipato: siamo in 5 architetti a lavorare sulla progettazione, periodicamente in contatto con chi riceve le famiglie: credo che l’ascolto dei bisogni e l’imperativo di tradurli in soluzioni sia uno dei nostri punti di forza”.

Così si scopre che Coriandoline, con le sue bellissime case-viventi, gli scivoli a fianco delle scale nelle parti comuni, i garage interrati a formare colline da gioco, le facciate con i bellissimi disegni di Emanuele Luzzati, rappresenta il risultato estetico più spettacolare di un percorso molto più articolato e denso di scelte socialmente responsabili.
Proprio nel 1990, ad esempio, la coop Andria ha iniziato a interessarsi delle giovani coppie: “Un target che, per le scarse risorse, è tra i più emarginati dal settore edilizio”, spiega il direttore. Viene sviluppato il progetto delle case “per Gio-Co”: 200 abitazioni finora realizzate, nella bassa reggiana, soprattutto da ex fienili. Si tratta di loft e case a schiera personalizzate e a prezzi vantaggiosi, con la caratteristica di essere “allargabili” nel caso la famiglia aumentasse. Il progetto ha ricevuto la menzione d’onore, nel 2002, al World Habitat Award.

E se le giovani coppie rappresentano un target fragile, ancora di più lo sono gli immigrati e le famiglie in difficoltà. “Che però rappresentano un problema crescente nel nostro sistema di convivenza, una sfida da cui non dobbiamo fuggire”, dice Pantaleoni. A partire dagli anni ’92-’93 la cooperativa progetta le Case-o-mai, 70 appartamenti di cui è proprietaria e che offre ad affitto agevolato (meno di 300 euro al mese) a famiglie a rischio sociale. La ricetta per un inserimento equilibrato nei quartieri è stata quella di costruire palazzine da 8 appartamenti, piccoli numeri e un attento accompagnamento sociale in collaborazione con i comuni. “E’ andata bene, abbiamo bassissimi livelli di insolvenza e ora stiamo pensando di venderle ai nostri inquilini a un prezzo di favore”.
In questi anni, dopo il progetto Coriandoline, la coop Andria ha creato lo spin off di Argento Vivo, una coop sociale che si occupa di servizi alla prima infanzia e gestisce 8 asili, con 60 persone in organico. Ma come stanno in piedi questi progetti, viene da chiedersi, in un settore ferocemente speculativo come l’edilizia? “Abbiamo due anime che marciano insieme, comunicano e si alimentano a vicenda”, spiega il direttore. “In parte sviluppiamo un’attività “ordinaria”, costruendo circa 150 case l’anno, e contemporaneamente ci dedichiamo a progetti più complessi e innovativi, anche a lunga scadenza”. 


Dicono di voler costruire città “giovani e solidali”, questi sognatori di Andria, che nella carta dei valori citano il cardinal Martini. “Dipende da cosa si immagina quando si parla di architettura moderna”, risponde Pantaleoni. “Da una parte ci sono le riviste internazionali, con le stesse solite proposte. Noi stiamo altrove, dalla parte delle persone”.

I numeri di Coop Andria
5050 soci
17 dipendenti
24.507.244 euro il patrimonio netto 2006
+ di 2000 case costruite dal 1975 a oggi
200 case Gio-Co
70 appartamenti in affitto per famiglie in difficoltà
8 centri per l’infanzia
2 strutture sociali

info: www.andria.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA