Famiglia

Corea: un sito pubblica i nomi di pedofili condannati

E' un provvedimento preso dalla Commissione governativa sudcoreana per la protezione dei minori: nella home page dell'autorità si trovano i nomi di 169 'insospettabili'

di Redazione

La commissione governativa sudcoreana per la protezione dei minori ha pubblicato oggi i nomi di 169 ‘insospettabili’, condannati per reati di pedofilia e sfruttamento di baby prostitute, provocando un immediato intasamento delle linee per troppi accessi. Secondo l’agenzia di stampa sudcoreana ‘Yohnap’, la home page della commissione e’ stata praticamente inutilizzabile per alcune ore, a riprova, afferma l’agenzia di informazione, ”del forte interesse nel paese per il problema sempre piu’ grave della prostituzione minorile”. In base ad una legge approvata di recente dal parlamento, le liste dei nomi dei condannati con sentenza definitiva per crimini sessuali contro i minori, corredati di eta’, professione, comune di residenza e sommario del crimine commesso, resteranno sulla home page della commissione per sei mesi. ”Sono vere e proprie liste di proscrizione, una condanna alla morte sociale”, hanno reagito oggi gli oppositori del provvvedimento. Ad imitazione di una tendenza consolidata ormai da un decennio in Giappone, anche in Corea del sud e’ sempre piu’ in voga la pratica dell’ ‘enjo kosai’, ragazzine di scuola media inferiore e superiore che offrono sesso a pagamento a uomini prevalentemente di mezza eta’ in cerca di facili evasioni. Nel mostrare la sua soddisfazione per l’approvazione della legge, il presidente sudcoreano Kim Dae Jung aveva affermato che la lotta ai pregiudizi di una societa’ fortemente maschilista abituata chiudere un occhio sui reati sessuali contro i minori, era una delle priorita’ del suo governo.


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