Mondo

Corea: il clero si tassa per i figli dei disoccupati

Così anche gli operai licenziati dalla Daewoo Motor potranno pagare le rette scolastiche

di Daniela Romanello

I vescovi e il clero della diocesi di Inchon hanno deciso di
sostenere l’istruzione dei ragazzi con genitori disoccupati. Per un anno
mons. William McNaughton, vescovo di Inchon, mons. Boniface Choi ki-san,
suo coadiutore, e numerosi preti diocesani verseranno un decimo del loro
stipendio mensile in un fondo destinato ai figli di operai licenziati dalla
Daewoo Motor. Lo ha reso noto l’agenzia Fides a cui p. Cho Tong-ho, direttore del Dipartimento di Pastorale sociale che ha lanciato l’iniziativa per aiutare le famiglie dei disoccupati coreani, ha comunicato che, al 31 marzo, sono già 60 i preti che hanno aderito al progetto. Dopo il lancio del progetto, altre parrocchie e diocesi stanno facendo lo stesso. Il denaro raccolto sarà amministrato dalla Commissione pastorale per il lavoro nella città di Bupyeong e servirà per studenti di scuole medie che appartengono a famiglie di ex lavoratori della Daewoo Motor.
Tutti i disoccupati, senza distinzione di appartenenza religiosa, potranno
fare domanda per ricevere i sussidi. P. Cho Tong-ho commenta a Fides: “E’ una buona occasione per ricordare ai sacerdoti che sono i primi a doversi preoccupare di quanti sono nel bisogno. E’ una eccellente opportunità per rafforzare l’unità e la solidarietà fra la gente. Saremo felici se questo piccolo gesto aiuterà i ragazzi di famiglie senza lavoro, infondendo speranza e coraggio”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.