Cultura

Corea del Nord, Pam rischia di sospendere aiuti

A causa della scarsità di contributi

di Gabriella Meroni

Se non arriveranno subito nuovi contributi internazionali, il Programma alimentare mondiale (Pam) rischia di dover sospendere completamente gli aiuti alla Corea del nord, per la prima volta dall’inizio della crisi sette anni fa. Il Pam ha gia’ dovuto tagliare a maggio la distribuzione di aiuti a 1,5 milioni di persone, sui 6,4 milioni di beneficiari previsti dal programma. Di conseguenza, studenti di scuole secondarie (ragazzi tra gli 11 e i 16 anni), anziani e altri lavoratori, che rientrano nella categoria dei ‘vulnerabili’, dipendono ora dalla distribuzione del governo. Cioe’ avranno garantiti solo 250 grammi di cereali al giorno pro capite – due ciotole di riso – fra un terzo e la meta’ del minimo ritenuto indispensabile dal Pam. Inoltre il raccolto di autunno, che costituisce l’85 per cento della produzione, e’ quasi terminato per cui la razione e’ destinata ad essere ridotta a 200 grammi. ”Se non avremo contribuiti abbastanza sostanziosi, dovremo sospendere del tutto gli aiuti alla Corea del nord a luglio o agosto”, ha detto all’Ansa, Gerald Bourke, portavoce del Pam a Pechino. Gli aiuti del Pam vanno principalmente a donne, bambini e anziani. Per quest’anno l’organizzazione aveva richiesto 611.000 tonnellate di cereali, ma fino a maggio ne era arrivato solo il 26 per cento. A parte gli Usa e la Corea del sud, che continuano a contribuire anche se in modo ridotto, molti paesi hanno sospeso gli aiuti. Anche l’Italia, che nel 2000 aveva donato circa due milioni di dollari e cinque milioni nel 2001, finora non ha offerto alcun contributo. Ma il grande assente e’ il Giappone, che lo scorso anno aveva dato 104 milioni di dollari. ”Il Giappone e’ stato molto generoso in passato, ma ora ha problemi economici – ha detto Bourke – speriamo che riprenda gli aiuti presto”. Secondo altre fonti, la sospensione giapponese e’ dovuta alla rinnovata tensione politica nelle relazioni tra Tokyo e Pyongyang. Alcuni paesi fanno donazioni a carattere bilaterale, principalmente la Cina e la Corea del sud, ambedue 200.000 tonnellate di cereali. Ma non sufficienti per coprire i previsti 1,47 milioni di tonnellate che mancano a soddisfare la domanda. L’Italia nei prossimi mesi donera’ 970.000 dollari alla Fao per il Programma speciale sulla sicurezza alimentare. Ultimo paese stalinista al mondo, la Corea del nord, 22 milioni di abitanti, e’ preda di una carestia ininterrotta dal 1995, quando le alluvioni distrussero raccolti e infrastrutture agricole. E l’economia, che dipedeneva dall’Unione sovietica, non ha mai avuto possibilita’ di riprendersi dopo il crollo dell’Urss e la fine degli aiuti da Mosca. Nessuno conosce il numero dei morti per fame o per malattie conseguenti alla denutrizione. Un’inchiesta condotta dall’Unicef e dal Pam su un campione di 1.800 bambini nel 1998 ha indicato che un’intera generazione e’ di fatto rovinata dalla carestia. Il Pam, che dovrebbe condurre un’altra inchiesta quest’anno, definisce la carestia ”ereditaria”: una madre denutrita ha un figlio sottopeso destinato ad essere meno capace e piu’ vulnerabile alle malattie.

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