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Cordoni: sì all’autologa solo se l’80% del cordone è donato

Il Ministro Turco in Commissione Affari sociali

di Sara De Carli

Il Ministro Turco è intervenuta oggi in Commissione Affari Sociali della Camera, che il 17 maggio ha approvato il testo di un ddl sul parto, che prevede anche “la conservazione del sangue del cordone ombelicale per uso autologo avviene senza oneri per lo Stato in istituti pubblici o privati accreditati dalle regioni e convenzionati con centri trasfusionali autorizzati” (art 15).
La Turco ha sottolineato che i cordoni bancati (oggi 20mila) andrebbero triplicati in modo da coprire tutte le caratteristiche genetiche e che tutti quindi possano trovare un cordone compatibile nel momento del bisogno. Il primo auspicio quindi è quello di “aumentare il numero dei punti parto dove è possibile effettuare la donazione del cordone ombelicale”. Oggi questo è possibile solo nel 10% dei punti parto, e con grosse differenze tra il Nord e il Sud del Paese.
Previsto inoltre una ispezione ministeriale delle banche esistenti, per capire se sono in grado di reggere la crescita dei cordoni da imbancare. Quanto alla questione della conservazione del cordone per uso autologo, ad oggi cinsentita solo in caso di necessità pregressa del bambino o di un famigliare o autorizzata in banche private estere, a pagamento della famiglia, la Turco ha richiamato l’ordinanza emanata dal proprio ministero, che auspica sia il Parlamento a legiferare sulle modalita’ e le condizioni per la conservazione ad uso autologo del cordone. “Il mio orientamento – sottolinea – e’ quello di consentire tale possibilita’ solamente a condizione che la donatrice accetti di renderne disponibile una quota (pari all’80%) per una eventuale richiesta di trapianto”. Nel suo intervento, il ministro ha inoltre sottolineato la “grande importanza che dovra’ essere data all’informazione ai cittadini su questa opportunita’ di donazione, chiarendo le evidenze scientifiche sull’efficacia terapeutica dell’uso allogenico del cordone”, ovvero proveniente da donatore, “ma chiarendo altresi’ che ad oggi non sussistono pari evidenze per l’uso autologo. Da qui l’intenzione del ministero della Salute di promuovere una campagna straordinaria di informazione e comunicazione, per orientare le donne a scelte veramente informate e consapevoli”.
Il ministro è stato duramente contestato da Donatella Poretti, della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione. Due le obiezioni.
La prima sull’obbligo di donare (una contraddizione!) l’80% del sangue cordonale: “Se c?e? un dato scientifico acquisito e? che un cordone ombelicale contiene poche cellule staminali, tanto che solitamente vengono utilizzate solo sui bambini, oppure se ne utilizzano due. Prevederne la divisione equivale a rendere inutilizzabile sia la parte donata che quella conservata per uso autologo”.
La seconda: “La legge 219/2005 nell?articolo 10 prevedeva che fosse il Governo con un decreto a creare una rete nazionale di banche pubbliche e private accreditate per la conservazione ombelicale. Cosi? mentre il Governo non ha ancora emanato il decreto dopo 12 mesi dalla sua scadenza, l?ordinanza del ministro chiede al Parlamento di fare una legge che gia? c?e? ma che non ha applicato!”.


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