Famiglia

Cordoni ombelicali: Osidea ricorre al Tar contro la Turco

Presentato ricorso contro l'ordinanza ministeriale che vieta l'istituzione di banche private

di Sara De Carli

L?Associazione Osidea onlus, l’associazione che in Sardegna per prima ha promosso il doppio uso delle staminali del sangue cordonale, parte per la donazione e parte per la conservazione autologa, in data 13 luglio 2007 ha presentato ricorso al TAR Lazio volto ad ottenere l?annullamento dell?Ordinanza del 4 maggio 2007 del Ministero della Salute, recante ?Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale? limitatamente alla parte in cui vieta ?l?istituzione di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale presso strutture sanitarie private anche accreditate? (art.1.7).

Secondo Osidea, infatti, “tale misura è del tutto incompatibile con l?art.10 della legge 219/2005, ai sensi del quale il Ministero della Salute era tenuto ad emanare entro luglio del 2006 un decreto per l?istituzione di una rete nazionale di banche pubbliche e private accreditate per la conservazione delle cellule staminali del sangue del cordone ombelicale, nonché con la Direttiva 2004/23/CE del 31 marzo 2004 che ad oggi – nonostante il termine per il suo recepimento sia scaduto il 7 aprile 2006 – non è ancora stata recepita dallo Stato italiano. L?impossibilità da parte delle istituzioni pubbliche di realizzare una rete capillare su tutto il territorio nazionale di centri di crio-conservazione, rende indispensabile l?intervento di strutture private accreditate che possano collaborare con il pubblico così come positivamente avviene per altre realtà. L?Ordinanza lede un diritto delle madri, che disponibili alla donazione e conservazione del sangue cordonale non possono concretizzare tale importante gesto per mancanza di strutture adeguate”.

Come infatti è emerso nel corso dell?ultimo convegno del 17 maggio 2007 a Roma sulle Biobanche, nel 2006 su circa 600.000 parti sono state raccolte solo 18.000 unità di sangue cordonale, di cui oltre il 65% è ancora inutilizzabile perché non tipizzato per mancanza di fondi. Lo stesso Ministro Turco, promulgando l’ordinanza, aveva parlato della necessità di implementare i punti di raccolta, che oggi sono limitati al 10% dei punti-nascita.


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