Non profit
Cordoni ombelicali: il Governo favorisce le banche estere?
Un comunicato di Assobiobanche dopo la proroga dell'ordinanza fino a febbraio 2009
di Redazione
“L’attuale assetto normativo in materia di conservazione del sangue cordonale finisce per favorire realtà scientifiche ed imprenditoriali di altri Paesi”. E’ questa la denuncia del prof. Luca Marini, presidente di Assobiobanche, in merito all’ulteriore proroga dell’ordinanza ministeriale che vieta la conservazione del sangue cordonale a fini autologhi, nonché l’istituzione di biobanche private. “Non è altrimenti comprensibile la ratio di un’ordinanza che vieta di fare in Italia ciò che permette espressamente di fare all’estero. E ciò, si badi, al di là dell’incertezza scientifica circa l’utilità della conservazione a fini autologhi delle cellule staminali cordonali”.
“Tutte le offerte di collaborazione che Assobiobanche ha rivolto al Governo, proprio allo scopo di individuare nuovi e più adeguati assetti normativi, sono rimaste senza risposta. Sul piano sostanziale, va poi ricordato che la costituzione della rete di biobanche pubbliche e private è un preciso dettato legislativo, che deve essere attuato, e non un’aspettativa di Assobiobanche. In caso contrario” prosegue Marini, “potrebbe sorgere il sospetto che, in Italia, si intenda continuare a privilegiare il monopolio pubblico che vige di fatto in questa materia, in violazione della normativa comunitaria relativa alla concorrenza ed alla libera circolazione dei servizi, con l’inevitabile conseguenza di esporre il Governo alle procedure d’infrazione da parte delle istituzioni comunitarie”. “La cosa più singolare è che la conservazione del sangue cordonale era apparsa, all’inizio, un tema eticamente neutrale, per non dire bipartisan, mentre nelle ultime settimane l’opposizione verso la conservazione autologa ha assunto una valenza dogmatica”, aggiunge Marini, che è anche vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica. “Non bisogna infine dimenticare”, conclude il prof. Marini, “che le biobanche private hanno una dimensione scientifica, imprenditoriale ed occupazionale che ricercherà le necessarie tutele nelle sedi nazionale e comunitaria”.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it