Famiglia

Coraggio: stacchiamo la spina

di Simone Feder

Dobbiamo imparare ad andare oltre il nostro singolo bisogno, aprire i nostri orizzonti e includere nel nostro sguardo il vero benessere di quelli che normalmente chiamiamo ‘gli altri’. Inutile? Impossibile?

Monica c’è riuscita. L’ha scelto e l’ha fatto. Ma prima di tutto l’ha voluto e l’ha sentito come indispensabile. Per gli altri ma prima di tutto per sè.

Vedere padri di famiglia dilapidare il proprio stipendio a quelle maledette macchinette che lei aveva ospitato nel suo bar, rendersi conto di quante persone si rovinavano attaccate a quegli infernali “demoni di ferro” che a lei portavano invece grandi guadagni, non le faceva dormire sonni tranquilli.

Ed è riuscita a prendere una decisione forse controcorrente, lontana da quella politica del guadagno a tutti i costi che troppo spesso guida le azioni ma coerente con quell’etica umana che non può non determinare le nostre scelte.

Così ha spento tutto, di “staccare la spina”… Ha deciso di ridare al suo bar quella destinazione iniziale di luogo di aggregazione e non di isolamento davanti ad uno schermo, di relazione e non di scommessa contro il destino, di gioco reale e non di gioco a perdere.

Lei ha scelto ma ora tocca a noi sostenere la sua scelta, la sua e quella di tante altre ‘moniche’ che come lei hanno scelto si seguire l’etica umana.

E’ nostro compito valorizzare quegli esercizi che decidono di andare avanti senza lucrare sulle spalle delle persone, senza cedere al prezzo (spesso anche salato) di ricatti e intimidazioni, ma proponendo un guadagno diverso, fatto di credibilità, solidarietà, rispetto e responsabilità.

E’ nostro compito anche pretendere dalla nuova classe politica un impegno chiaro e tangibile che incentivi e tuteli chi ha il coraggio di andare controcorrente per il bene dei cittadini e che si impegna a trasmettere una cultura diversa e sostenibile. Questa è la politica in cui crediamo e che da tempo aspettiamo.

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