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Coprifuoco in Nigeria dopo scontri cristiani-musulmani
Nella guerriglia, iniziata domenica 17 gennaio, sarebbero morte almeno 20 persone
Un coprifuoco per tutte le 24 ore è stato imposto dalle autorità nigeriane nella città di Jos, devastata da due giorni di violenti scontri tra opposte fazioni composte da giovani cristiani e musulmani. Secondo alcuni testimoni intervistati dalla Bbc, nella città si sono uditi spari e parecchi edifici sono stati incendiati. Almeno 20 persone sarebbero morte negli episodi di guerriglia urbana, anche se un medico interpellato dall’emittente inglese ha dichiarato che altri corpi stanno arrivando nella camera mortuaria dell’ospedale cittadino. Per cercare di contenere gli scontri il governo ha deciso di inviare a Jos truppe di rinforzo. Secondo la Croce Rossa almeno 3000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, mentre chiese e moschee continuano a bruciare.
«Alle quattro di questa mattina (domenica, ndr) abbiamo sentito le prime raffiche di mitra», ha detto alla Reuters un testimone, il dottor Aboi Madaki dell’University Teaching Hospital di Jos. «Poi ho visto dei soldati entrare in città e del fumo che veniva da diversi palazzi». La decisione di estendere il coprifuoco alle 24 ore è stata presa oggi dal Commissario all’Informazione del distretto di Plateau Gregory Yenlong: «Tutti i residenti devono rimanere in casa, le forze di sicurezza sono al lavoro per ristabilire la calma», ha dichiarato il politico all’agenzia Afp. Finora secondo le autorità del Distretto sono stati effettuati 60 arresti, mentre il numero ufficiale delle vittime non è stato ancora reso noto. Ignote sono anche le cause di questa nuova ondata di violenza; le voci secondo le quali tutto sarebbe scoppiato dopo una partita di calcio non sono state confermate. Secondo altre voci, i dissidi avrebbero avuto origine in seguito alla decisione di ricostruire alcune case distrutte da altri scontri tra estremisti avvenuti nel 2008. Nel frattempo, i cittadini si rifugiano dove possono: «Alcuni si barricano in chiesa, altri in moschea», ha spiegato alla Bbc Awwal Madobi, delegato della Croce Rossa nigeriana a Jos. «Anche se non sono attaccati direttamente, in casa non si sentono al sicuro». Ora questa gente, ha detto ancora Madobi, ha bisogno di cibo e coperte.
In Nigeria i conflitti tra cristiani e musulmani sono all’ordine del giorno: dal 2008 a oggi almeno 200 persone sono rimaste vittime della violenza tra gruppi contrapposti, mentre nel 2001 le vittime furono oltre 1000. La città di Jos si trova nella «terra di mezzo» tra il Nord della Nigeria (a maggioranza musulmana) e il Sud (per lo più cristiano), ed è stata spesso teatro di violenze nel corso degli ultimi dieci anni.
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