Welfare
Coppie di fatto. Legge potrebbe limitarsi ai Pacs
"oggi abbiamo fatto il primo Pacs in avanti" dice il deputato Ds Grillini. La proposta in discussione alla Camera potrebbe limitarsi a introdurre i "Patti civili di solidarietà"
”Oggi e’ stato fatto il primo Pacs avanti”. Cosi’ Franco Grillini dei Ds commenta, con una battuta, l’orientamento della commissione Giustizia della Camera di limitare la discussione delle proposte di legge sulle coppie di fatto a quelle sul Pacs (Patto civile di solidarieta’). Nella diversita’ dei tredici testi presentati, sono riconoscibili infatti due filoni: uno relativo alle proposte che tendono ad equiparare l’unione di fatto a quella derivante dal vincolo matrimoniale, e un altro relativo a quelle, sottoscritte sia da deputati del centrodestra che del centrosinistra, che tendono ad introdurre nell’ordinamento un nuovo strumento, appunto il Pacs, che riguarda l’accordo tra due persone stipulato al fine di regolare i propri rapporti personali e patrimoniali in relazione alla loro vita in comune. La commissione, sembra orientata a limitare la discussione alle proposte sul Pacs, ‘disabbinando’ gli altri provvedimenti. Giuliano Pisapia, capogruppo di Rifondazione in commissione e relatore, ha concluso oggi la sua relazione, mostrandosi favorevole ad esaminare e a trattare le proposte relative al ‘Pacs’, in quanto convinto che su queste si potra’ trovare un accordo tra gli opposti schieramenti politici:”Se in questa fase politica ci si addentrasse in un confronto rispetto alla equiparazione delle unioni di fatto con quelle fondate sul matrimonio, si arriverebbe ad uno scontro, non solo inutile, ma anche dannoso. Meglio quindi – sostiene Pisapia – fare un passo in avanti per adeguare la legislazione a parte della giurisprudenza che talvolta si e’ mostrata piu’ avanti del legislatore, piuttosto che iniziare un lavoro che, data la divergenza di opinioni, finirebbe in un nulla di fatto, deludendo cosi’ le aspettative di milioni di donne e uomini che vivono quotidianamente le discriminazioni derivanti dalla non volonta’, o impossibilita’, di contrarre matrimonio”. Anche il diessino Franco Grillini, primo firmatario di tre diversi provvedimenti, nel suo intervento ha proposto di ”discutere subito le proposte sul Pacs in modo distinto dalle proposte che invece riguardano il matrimonio”. Pur convinto della necessita’ di equiparare i diritti degli omosessuali a quelli degli eterosessuali, Grillini e’ consapevole del fatto che ”per non vanificare lo sforzo per arrivare ad una soluzione, realisticamente e’ meglio discutere una legge che garantisca il piu’ largo consenso possibile”. Dunque, meglio concentrare l’attenzione su un provvedimento che riconosce ”alcuni limitati diritti di base per allinearsi agli altri paesi europei e rimandare le altre battaglie confidando in una maggioranza diversa”. Grillini ha ricordato che in Europa sono gia’ quindici i paesi che hanno approvato, o stanno per approvare, normative che riconoscono i diritti delle coppie conviventi. Anche negli Stati Uniti, la classe politica si e’ detta favorevole ad una legislazione sulle unioni civili, pur dichiarandosi contraria al matrimonio gay. E proprio oggi la Toscana, prima Regione in Italia, ha riconosciuto le convivenze, a partire dalle coppie di fatto. Anche Titti De Simone (Prc), firmataria di una delle tredici proposte, e’ convinta ”che ci debba essere un percorso graduale nel riconoscimento dei diritti”, ma sottolineando che ”l’obiettivo non puo’ essere solo mediatorio”, ribadisce la necessita’ di puntare ad un ”risultato politico che apra la strada verso una uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali, incluso l’accesso all’istituto del matrimonio ed alle adozioni”. Dal senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, arriva invece l’accusa di incostituzionalita’, poiche’ le proposte di legge ”equiparano o comunque assimilano dal punto di vista giuridico le varie forme di convivenza all’istituto familiare, assegnando alle unioni di fatto, gay compresi, gli stessi diritti che la Costituzione riconosce soltanto ed esclusivamente alla famiglia intesa come societa’ naturale (quindi formata da un uomo e una donna) fondata sul matrimonio”. Nell’attesa di decidere nella prossima riunione se limitare la discussione al ‘Pacs’, e’ stato deciso l’avvio di un’indagine conoscitiva al fine di verificare, sia in Italia che all’estero, la realta’ delle coppie conviventi non unite dal vincolo matrimoniale.
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