Mondo
Coppa d’Africa: vite da ultras
Viaggio nei colori (e negli sponsor) del tifo africano
Il risveglio è stato brusco, ma salutare. Anche perché il clima di torpore
che sin dal principio si è abbattuto in questa coppa d’Africa stava
diventando davvero imbarazzante. Strano a dirsi, ma fino alla vigilia dei
quarti di finale, i tunisini erano rimasti piuttosto indifferenti a quello
che viene giudicato dagli adetti ai lavori come “la più importante
manifestazione sportiva del continente africano dell’anno”. A scapito di
aver visto una partita non proprio esaltante, la vittoria per 1 a 0 della
Tunisia sui Leoni della Teranga del Senegal ha per lo meno avuto il merito di aver scosso una nazione, instaurando un clima di ben altro respiro.
A dare segni tangibili di passione calcistica, ci avevano sin qui pensato i tifosi dell’Africa subsahariana, carichi di tamburi, costumi “tradizionali”,
amuleti e… sponsor. Se molti di loro hanno deciso di aprofittare della
Coppa d’Africa per passare una vacanza “alternativa”, per altri il tifo è
una seconda professione e il sudore speso a seguire la squadra nazionale alle latitudini più impensabili del continente
africano uno sforzo che va remunerato.
Sandeido è camerunense. Appartiene al gruppo della “Mascotte des Lions Indomptables”, “i tifosi ufficiali del Camerun, decorati pochi mesi fa dal presidente della Repubblica in persona per il loro attaccamento alla squadra nazionale”. Ma a differenza dei suoi connazionali, i vestiti di Sondeido non arborano i tradizionali colori gialloverdi del suo paese. Oltre un paio di jeans dal blu consumato, Sondeido indossa una smacchiatissima maglietta bianca e arancione sulla
quale campeggia onnipresente: “Orange soutient les Lions Indomptables”. Tradotto in extensus, significa che Orange, una compagnia di telefoni mobile francese presente in una ventina di paesi africani e da tre anni in Camerun, sostiene la squadra nazionale, ma non solo. Come ci spiega Olivier Focam, consulente di Orange Cameroun, “Orange è il top sponsor dei Leoni indomabili”. Nello specifico, “veste l!
a squadra nazionale e sponsorizza i tifosi che vogliono seguirla in Africa”. Per questa coppa d’Africa, “Orange ha finanziato 500 tifosi, il che
significa il biglietto aereo tra il Camerun e la Tunisia, l’intero soggiorno
tunisino e la distribuzione di materiale promozionale”. Vale a dire
magliette (ben 4000), capellini, bandierine e striscioni. Insomma
l'”armamentario completo del tifoso doc”. Costo complessivo dell’operazione? “Attorno ai 230 000 euro. Chiaramente, si tratta di un investimento senza scopi di lucro. E’ un’operazione sociale”. Solo sociale? “Beh, se si vuole proprio leggere questa iniziativa in termini di marketing, direi che la nazionale suscita una tale passione nel paese che dare una mano ad alcuni tifosi privi di risorse monetarie risulta importante per l’immagine della nostra società”.
La compagnia francese ha intuito l’investimento non profit due anni fa lanciando per la prima volta questa operazione in Mali per la CAN2002. “E fu già un sucesso” assicura Focam. Non a caso, per l’edizione
2004, la compagnia nigeriana GLO-Mobile ha sponsorizzato i tifosi della Nigeria, mentre Alizé si è fatto carico dei senegalesi.
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