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Copenhagen al via, che tempo farà?
I giornali registrano le difficoltà diplomatiche della conferenza sull'ambiente
I giornali del lunedì scelgono di aprire la prima pagina quasi tutti con la conferenza sul clima di Copenhagen, fornendo una serie di spunti critici di riflessione, una guida per chi voglia seguire da vicino i lavori di un vertice delicato e dall’esito assai incerto.
- La rassegna oggi si occupa anche di:
- LEGA
- VOLONTARIATO
- OMOFOBIA
Sul CORRIERE DELLA SERA l’apertura del vertice di Copenhagen è la seconda notizia di giornata contrassegnata, però, da un marca pagina ad hoc. “Clima, le piccole scelte che contano”, è il titolo di prima. Ricorda il quotidiano milanese: per salvare il pianeta dai gas serra «i leader sono chiamati ad un impegno comune per diminuire le emissioni. Ma sul tavolo ci sono anche i comportamenti individuali». E su questo punto il CORRIERE si intrattiene con un’intera pagina curata da Mario Porqueddu: “Gomme gonfie, scale e bucato di notte. I consigli per una rivoluzione individuale”. In rilievo a pag 2 anche l’appello del Papa: pensate ai giovani, proteggete il creato. «Auspico – ha aggiunto Ratzinger – che i lavori aiuteranno ad individuare azioni rispettose della creazione e promotrici di uno sviluppo solidale, fondato sulla dignità della persona umana ed orientato al bene comune». Interessante, infine, a pag 5, il ritratto dei sette protagonisti del negoziato: l’osservato speciale Obama, il petroliere Jack Gerard, il manager Jeffrey Immelt, l’affaticata Merkel, l’ambizioso Berlusconi, Wen Jiabao e i brevetti e il presidente Lula.
LA REPUBBLICA apre sul vertice di Copenaghen: “Clima, il Papa: salvate i giovani”. Si riferisce all’appello lanciato ieri dal Benedetto XVI in relazione all’ambiente: servono più rispetto, maggiore attenzione ai poveri e alle vittime di fame siccità guerre e malattie, sviluppo solidale. Il richiamo del pontefice il giorno prima del via alla conferenza delle Nazioni Unite, un appuntamento che dovrebbe porre le premesse per contenere i danni all’ambiente. In verità si apre con auspici poco favorevoli. L’Ue si dichiara pronta a un piano 20-20-20, ovvero ridurre le emissioni di almeno il 20%, aumentare di altrettanto la quota di efficienza energetica, portare al 20 lo sfruttamento di energie rinnovabili. La novità viene dall’apertura della Cina: insieme al Brasile e ad altri paesi in via di sviluppo, respinge le ipotesi di limitazioni troppo severe e suggerisce un piano che lega le emissioni alla popolazione. L’India si è impegnata a un taglio volontario del 20-25% entro il 2020. Intanto però un nuovo rapporto avverte: il Polo sud si scioglie, tra 100 anni addio Maldive, Manhattan, Venezia. Una previsione formulata dall’Intergovernemental Panel on Climate Change ed è molto più pessimistica di quelle ufficiali: si prevede un innalzamento generale di un metro e mezzo. Il Polo Sud che fino a oggi sarebbe stato salvato dal buco dell’ozono starebbe cominciando a sciogliersi… Come commento un editoriale, “Resta poco tempo”, pubblicato oggi da 56 giornali di 45 paesi: il titolo dice tutto: «Ci appelliamo ai rappresentati dei 192 paesi riuniti affinché non esitino, non si lascino prendere la mano dalle controversie e non si accusino reciprocamente, ma che ricavino delle opportunità dal più grande fallimento della politica moderna».
IL GIORNALE propone un richiamo non proprio lusinghiero al Summit di Copenaghen. Il preocchiello infatti sottolinea “l’aria fritta di Copenaghen” mentre il titolo “Clima, il summit della malafede” è un attacco frontale ad Al Gore. L’articolo che apre le due pagine dedicate è di Franco Battaglia che riporta le dichiarazioni dell’ex pretendente alla Casa Bianca secondo cui «chi nega la responsabilità umana del riscaldamento globale è pagato dagli inquinatori». Battaglia chiarisce che Gore «non può offrire dimostrazione alcuna della malafede di noi “negazionisti” mentre noi possiamo offrire ampi indizi della sua». Proprio da questa espressione prende vita l’articolo sempre a cura di Franco Battaglia “I negazionisti del clima? Venduti. Al Gore vince il nobel dell’ipocrisia”. «La stessa parola è deliberatamente usata per evocare un automatico accostamento ai negazionisti dell’Olocausto nazista». In sostanza per il giornalista Gore «privo di argomenti ci liquida accusandoci di essere criminali e pagati». L’attacco di Battaglia si abbatte poi sull’Ipcc, comitato del’Onu che si occupa di clima, e che ha vinto con Gore il famoso Nobel. Battaglia dimostra come il comitato abbia falsificato la realtà per creare l’allarme clima su cui poi lucrare e guadagnare milioni di euro. Matteo Buffolo firma “Con l’ecologia ha moltiplicato il reddito cinquanta volte” in cui dimostra come Al Gore dopo essere stato “trombato” alle elezioni aveva un patrimonio di 2 milioni di dollari. Mentre «un anno fa il suo patrimonio familiare era aumentato di 50 volte. Ovvero circa del 5mila %». “Le multinazionali ora stanno con i Verdi» di Giuseppe Marino ritiene che la vera sorpresa del vertice «sarà vedere nuotare nello stesso mare, mano nella mano, anzi pinna nella pinna, squali della finanza e difensori delle balene». Questo perchè «la battaglia contro il riscaldamento globale ormai si misura non solo in gradi di temperatura del pianeta, ma anche in dollari: quelli del crescente giro d’affari della cosiddetta “Green Economy”».
Il SOLE24ORE del lunedì è dedicato proprio a Copenhagen, ovvero dedica le prime 5 pagine ad approfondimenti sui temi del vertice. Inoltre ospita in prima pagina un intervento del ministro per l’Ambiente italiano Stefania Prestigiacomo dal titolo “Una sfida da vincere tutti insieme”: obiettivo del vertice, sottolinea Prestigiacomo, è arrivare a un’intesa politicamente vincolante che obblighi tutti i paesi a sforzi comuni e sinergici per il clima. In 10 punti poi il SOLE con la consueta concretezza mette sul tavolo i nodi del vertice: stabilire certezze scientifiche sul riscaldamento globale, responsabilità dei paesi ricchi, costi necessari a rispettare i parametri ecologici e il loro rapporto con lo sviluppo ecc. Online, infine, il SOLE terrà una finestra aperta su Copenhagen da cui poter seguire i lavori in diretta.
Bisognava tagliare le emissioni del 5%. Invece sono aumentate del 41. E la tesi dell’articolo “Ecco perchè Kyoto è stato un fallimento” su LA STAMPA che si rifà a un documento pieno di dati e di spunti elaborato dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi per la Fondazione Sviluppo sostenibile di cui è presidente. Secondo i ragionamenti e i dati del documento, il futuro ambientale del pianeta non è assolutamente roseo. La dinamica ambientale «è come un gatto che si mangia la coda» si legge nel testo «l’uomo inquina, cambia il clima e indebolisce le difese del pianeta». Paradossalmente, le buone notizie vengono solo dalla negativa congiuntura economica mondiale. «Sarebbe invece un bene poter sfruttare l‘effetto della cattiva congiuntura che fa prevedere un calo delle emissioni del 2,9% nell’anno che si sta chiudendo. Nel 2010, la ripresa annunciata vale anche per i gas terra». Oltre i protagonisti del vertice, che il quotidiano di Torino elenca, insieme alle loro corrispondenti istanze e proposte nel pezzo “Mai così tanti Paesi pronti per l’accordo”, saranno i black bloc i protagonisti del vertice. Secondo i dati citati dall’articolo “Copenhagen blindata, sei mila poliziotti contro i Black Bloc“ non solo sono stati messi a disposizione 6 mila agenti su un totale di 11 mila dell’intera polizia danese; il governo danese ha anche varato una normativa «che consente di fermare per 12 ore (invece delle precedenti 6) chiunque si ritenga possa partecipare a un atto di disobbedienza civile. Allo stesso modo, un manifestante colto in azione potrebbe essere incarcerato per 40 giorni qualora la polizia riscontri che il suo comportamento le ha impedito di esercitare il proprio mandato».
E inoltre sui giornali di oggi:
LEGA
LA REPUBBLICA – Secondo i leghisti il cardinale Tettamanzi è l’imam di Milano. Ieri La Padania ha attaccato il cardinale e oggi in una intervista Calderoli conferma. Sembra e forse è un delirio… «Tettamanzi con il suo territorio non c’entra proprio nulla. Sarebbe come mettere un prete mafioso in Sicilia… Non parla ai milanesi. Perché non è mai intervenuto in difesa del crocifisso? Perché parla solo dei rom?». Di contro, Cacciari avverte: “La Lega non sa di cosa parla, ignorano il cristianesimo e sono un pericolo per il Paese».
VOLONTARIATO
SOLE24ORE – Doppia pagina questo lunedì per il Volontariato: in una, l’esame di bilancio per Telefono Azzurro è molto positivo: nonostante la crisi l’organizzazione triplica l’apporto di fondi privati. Nell’altra pagine invece si suona la «sveglia» per gli enti tenuti all’invio del modello Eas (ex articolo 30) per comunicare i dati fiscali alle Entrate: a pochissimi giorni dalla scadenza (15 dicembre) infatti solo poco più del 10% degli enti tenuti all’invio lo ha effettuato. Attenzione: non adempiendo si rischia di perdere i vantaggi fiscali.
OMOFOBIA
ITALIA OGGI– Tempi duri in Uganda per i gay. Il governo di Kampala ha licenziato un disegno di legge, attualmente all’esame del parlamento, che prevede punizioni molto dure per coloro che sono stati accusati di rapporti con partner dello stesso sesso. La pena minore è l’ergastolo. Pena capitale secondo il pezzo “In Uganda al bando l’omosessualità” se l’accusa riscontra che tra le aggravanti ci sono sieropositività e pedofilia.
Vita.it seguirà in diretta il vertice sul clima. Ecco come.
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