Economia

Cooperfidi, un 2022 in crescita con l’economia cooperativa

Il positivo risultato d’esercizio anticipa di 2 anni le previsioni del Piano triennale 2022-24 e trova origine nell’incremento delle commissioni (+ 5,8% rispetto al 2021), nell’ulteriore compressione dei costi operativi (-2,8%), nelle riprese di valore su crediti deteriorati che hanno superato gli accantonamenti a copertura del rischio di credito. L’assemblea che ha approvato il bilancio ha nominato il Cda e il collegio sindacale per il triennio 2023-25. Confermato alla presidenza Mauro Frangi

di Redazione

Nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci di Cooperfidi Italia che si è tenuta lo scorso 5 maggio i delegati – espressione di una base sociale composta da 7.293 soci – hanno approvato all’unanimità il Bilancio 2022 che si chiude con un utile di 117mila euro anticipando le previsioni del Piano Triennale 2022/24 di due anni.
Le determinanti di questo importante risultato – spiega una nota – sono da ricercarsi nella crescita delle commissioni nette di garanzia (a quota 2,277 milioni di euro, nel 2021 erano pari a 2,153 milioni di euro, +5,8%), abbinato ad una ulteriore contrazione di 80mila euro (-2,8%) dei costi operativi e ad un contributo di 475mila euro derivante dal supero delle riprese di valore su crediti deteriorati rispetto agli accantonamenti a copertura del rischio di credito. Il numero delle operazioni garantite ha raggiunto quota 467 (+3% rispetto al 2021), i volumi garantiti 55,78 milioni di euro (+14%) e lo stock delle garanzie in essere 123,3 milioni di euro in contrazione del 2,8% sul 2021.

Nella nota si sottolinea anche come Cooperfidi Italia, il confidi di riferimento dell’economia cooperativa, del non profit e del settore primario, vigilato dalla Banca d’Italia a norma dell’articolo 106 del Testo Unico Bancario, confermi la sua vocazione di Confidi dell'Economia Sociale: nell’esercizio le garanzie rilasciate a cooperative sono state pari al 76% del totale, quelle a favore di enti del Terzo settore il 18%. L’economia sociale nel 2022 rappresenta quindi il 94% dell’attività.

Nel corso della stessa assemblea si è proceduto alla nomina per il triennio 2023-2025 dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Sindaci e, infine, la presa d’atto del verbale di revisione degli Enti Cooperativi ai sensi del D.Lgs. 220/2002 effettuata da Associazione generale cooperative italiane – Agci .

Il Consiglio di amministrazione che governerà la società nel prossimo triennio è di 9 membri ed è composto da: Matteo Busnelli (consigliere di nuova nomina), Emanuele Danieli, Mauro Frangi, Enrico Malagamba, Massimo Mota, Carlo Napoleoni (consigliere di nuova nomina), Andrea Passoni, Pierlorenzo Rossi, Caterina Salvia. Mauro Frangi, presidente di Confcooperative Insubria e di Cooperazione Finanza Impresa-Cfi, è stato confermato alla presidenza; al suo fianco nel ruolo di vice presidente è stato confermato Emanuele Danieli.
Il Collegio sindacale sarà composto da: Marisa Gismondi (presidente), Giampaolo Galletti (sindaco effettivo), Antonio Gitto (sindaco effettivo), Maria Vittoria Buono (sindaco supplente) e Luigi Zingone (sindaco supplente).

«Il bilancio 2022 raggiunge l’utile già nel primo degli anni oggetto del Piano Triennale 2022-24 anticipando l’obiettivo del risultato in area positiva previsto solo nel 2024. Un risultato di cui siamo orgogliosi, che mette in luce il costante miglioramento della gestione corrente già avviato nel 2020», commenta il presidente di Cooperfidi Italia Mauro Frangi «e che è stato realizzato in un contesto di mercato difficile che partiva da grandi attese per il ritorno alla normalità dopo il Covid-19 e la spinta del Pnrr, ma che ha dovuto fare i conti con la guerra in Ucraina, l’inflazione, la fine del mondo a “tasso zero” oltre che, nel nostro comparto specifico, con il mantenimento di una presenza eccezionale della garanzia pubblica. Basti pensare che nel 2022 il Fondo Centrale di Garanzia, ha rilasciato 283.056 garanzie a fronte di un numero complessivo nell’intero periodo 2000-2019 di 1.002.466. Queste garanzie nel 2022, per il 95,1%, sono state destinate alla garanzia diretta verso il sistema bancario; nel biennio 2000-2019 al medesimo segmento era destinata una quota del 75,4%. In altre parole, anche nel 2022, nonostante un lieve aumento rispetto al 2021, il mercato dei confidi, si è mantenuto di una dimensione ridotta di oltre l’80% rispetto ai primi 20 anni del 21° secolo».

Cooperfidi Italia si consolida e si conferma come un confidi solido, ben patrimonializzato e con un ottimo grado di copertura del credito deteriorato anche grazie all’utilizzo di strumenti di credit risk mitigation come il Fondo Centrale di Garanzia, il Fondo Europeo FEI EaSI e, in misura minore, il FEI EGF e il Fondo Cooperazione, nato dall’accordo quadro tra l’Alleanza delle Cooperative Italiane e Cassa Deposito e Prestiti (Cdp). Il Total Capital Ratio (Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate) si attesta al 22,2% a fronte di una copertura del credito deteriorato al 75,9% e con un rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio (Texas ratio) a quota 26,4%. Queste performance collocano Cooperfidi Italia ben al di sopra della media dei confidi vigilati dalla Banca d'Italia.

«L’attività di Cooperfidi Italia nel 2023 continuerà a focalizzarsi sul percorso di crescita solido e sostenibile tracciato dal Piano di Attività 2022/24 che prevede l’aumento dei volumi di attività, la stabilizzazione dei costi operativi pur in presenza di un’espansione attesa dei volumi, il contenimento del costo del credito per la forte presenza di strumenti di CRM», prosegue il presidente Frangi. «L’obiettivo rimane quello di confermare la leadership nei mercati dell’economia sociale, cooperativa e del primario conseguendo volumi di attività che garantiscano uno stabile equilibrio economico prospettico anche grazie al Fondo Cooperazione nato dall’accordo quadro tra l’Alleanza delle Cooperative Italiane e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che ha permesso la creazione di una "Sottosezione CDP-Cooperfidi Italia" all'interno della Sezione Speciale del Mediocredito Centrale (MCC). Questa importante opportunità colta dal sistema cooperativo si stima possa arrivare a generare sino a 40 milioni di euro di nuovo credito bancario».

In apertura foto da Unsplash

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