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Cooperazione: Valle D’Aosta progetta nuova legge

Riconoscimento della cooperazione decentrata e una nuova legge regionale per la solidarietà internazionale sono gli obiettivi della Valle D'Aosta

di Emanuela Citterio

La legge italiana sulla cooperazione internazionale è vecchia e non si intravedono possibilità di riforma? Le regioni cominciano a fare da sole, forti di un consistente impegno per la solidarietà internazionale. Tentativi in questa direzione sono già stati compiuti dall’Emilia Romagna (che ora ha una legge), dal Trentino e di recente dalla Valle D’Aosta, che ha annunciato che una nuova legge regionale sulla cooperazione internazionale è allo studio.

“La revisione dell’attuale legge regionale del 1990 – ha anticipato la consigliera regionale e presidente del Comitato, Adriana Vierin – prevede tra l’altro il riconoscimento e la regolamentazione del modello di “cooperazione decentrata” e l’incentivazione della più ampia partecipazione delle istituzioni locali e della società civile negli interventi di solidarietà internazionale. La bozza di legge – ha aggiunto – è stata esaminata dalle Ong e dalle associazioni di volontariato operanti a livello regionale che hanno espresso un giudizio di massima positivo”.

La riforma regionale della cooperazione si inserisce in un contesto normativo nazionale in via di ridefinizione soprattutto per ciò che riguarda il riconoscimento delle competenze regionali in questa materia: “é necessario – ha infatti spiegato il presidente della Regione, Luciano Caveri – che il Governo e in particolare il Ministero degli affari esteri riconosca che le Regioni svolgono in questo ambito un’importante funzione. Il bilancio degli ultimi cinque anni di cooperazione svolta dalla Valle d’Aosta tracciato dalla pubblicazione dimostra che anche una Regione piccola come la nostra può fare meritoriamente interventi utili”.

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