Non profit
Cooperazione, un futuro molto decentrato
Francesco Petrelli eletto presidente
Parla il nuovo numero uno dell’associazione.
«Dobbiamo aprirci ad altri soggetti»«Essere capaci di innovazione». Francesco Petrelli è appena stato eletto presidente dell’Aoi – Associazione ong italiane, e non ha dubbi circa le sfide che attendono le organizzazioni che si occupano di coooperazione internazionale. Attivo nel terzo settore dal 1992, Petrelli presiede l’ong Ucodep di Arezzo.Vita: Qual è lo stato delle ong in Italia?
Francesco Petrelli: Hanno un patrimonio enorme in termini di conoscenze, partnership e reti costruite negli anni con la società civile in tutto il mondo. Dobbiamo però saper comunicare di più il valore che rappresentiamo a un pubblico più vasto.
Vita: Da presidente dell’Aoi, quali strade si sente di indicare come feconde e da percorrere?
Petrelli: Uno dei laboratori migliori nati in questi anni in Italia è la cooperazione decentrata, o per meglio dire la cooperazione fra comunità, che coinvolge diversi attori: le istituzioni locali, le ong ma anche le università, le aziende socio-sanitarie, le cooperative e le associazioni.
Vita: L’Aoi ha incluso anche soggetti non ong. Perché questa scelta?
Petrelli: Nasce dalla necessità di includere altri soggetti, sempre non profit, che si occupano di cooperazione internazionale ma non sono ong. Va nella direzione di costruire alleanze più vaste.
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