Economia

Cooperazione sociale al battesimo del project financing

Un consorzio veneto apre la strada

di Davide Nordio

E’ il primo project financing che vede protagonista una cooperativa sociale. Il progetto riguarda l?ampliamento e la ristrutturazione del centro Atlantis di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, dove sono ospitati un centinaio di disabili mentali, gestito dal consorzio L?Incontro. «Siamo i primi in Italia a sperimentare questa formula», spiega il presidente Bruno Pozzobon,«e la consideriamo una maturazione del ruolo di questa realtà. Finora si è sempre investito in strutture proprie. In questo caso, attraverso il project financing, mettiamo in gioco la nostra operatività in stretto rapporto con il pubblico, in questo caso la Usl 8 di Asolo».

Mettersi in gioco in questo caso significa anche prendersi qualche rischio: «In cambio dei lavori, assumeremo la gestione di tutti i servizi per nove anni». Quanto all?investimento? «È di 19 milioni di euro con un break even pari a cento utenti l?anno». Ma c?è un?altra novità. «Di solito», continua il presidente, «i nostri servizi sono quantificati in prestazioni/ora. In Atlantis invece ci sarà una retta giornaliera». Nella gestione dell?iniziativa la società capofila sarà affiancata dalle cooperative Girasole e Ca? Speranza.

Nonostante questa operazione di grande respiro, L?Incontro rimarrà fedele all?impegno di operare esclusivamente nel territorio di Castelfranco Veneto: le forze non mancano, visto che il network comprende 15 cooperative sociali, di cui quattro socio-assistenziali e 11 per l?inserimento lavorativo. Sono impiegate 800 persone, con un fatturato annuo di 33 milioni di euro (dati 2006), «il 65% del quale proviene dal mercato privato».

L?Incontro è poi attiva in molteplici settori fra cui l?assemblaggio e l?agricoltura. Il punto vendita Campoverde è ormai divenuto un punto di riferimento per chi nella zona cerca prodotti biologici ad un costo ragionevole. Lo stesso consorzio ha dato anche origine al Quartiere della Solidarietà a Vedelago: in cambio il Comune ha vincolato quest?area a fini sociali.
Infine nelle officine di Castelfranco, fornitrici della Fiat, hanno creato e brevettato un innovativo contenitore che si smonta dopo l?uso.

Si tratta dunque di una realtà profondamente radicata nel territorio e dalla spiccata verve imprenditoriale. «Nel nostro futuro», aggiunge Pozzobon, «c?è la gestione di multiutility locali che si occupino di vigilanza nelle scuole, di manutenzione del verde e, perché no, anche di energia».


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