Formazione

Cooperazione: per Fazio necessarie nuove regole

La richiesta avanzata oggi nella relazione del Governatore di Bankitalia

di Redazione

Il Governatore della Banca d’Italia ritiene “necessarie” nuove regole nella gestione degli “aiuti ufficiali ai paesi arretrati”. A suo parere, espresso nelle considerazioni finali dell’assemblea di Bankitalia, “va assegnato un ruolo maggiore agli organismi internazionali e alle banche multilaterali di sviluppo, che, rispetto ai paesi donatori, attribuscono maggior peso all’obiettivo di ridurre la povertà”. Fazio ha avanzato questa proposta nel capitolo dedicato alla globalizzazione e core prosecuzione del discorso sulla cancellazione del debito estero. “Le produzioni tradizionali, agricola e tessile, spesso tipiche delle economie in via di sviluppo – ha osservato il Governatore – incontrano ancora barriere tariffarie e, nel settore tessile, limiti quantitativi all’importazione da parte dei paesi avanzati”. Perciò “nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio vanno ripresi i negoziati che, dandosi carico delle ragioni dei paesi più arretrati e salvaguardando l’ambiente e le culture locali, liberalizzino gli scambi, in primo luogo di prodotto alimentari e tessili”. Si tratta di un’ottica nuova sottolineata da Fazio che pone l’accento sulla valorizzazione delle ragioni dei paesi poveri e sulla salvaguardia dell’ambiente. Ma questo comporta – lascia intendere il Governatore – anche qualche modifica all’ottica dei paesi ricchi. Infatti sulla questione del commercio “un contributo discenderà dalle decisioni dell’UE di rimuovere i vincoli alle importazioni di tutti i prodotti che provengono dai paesi più poveri, con l’eccezione delle armi”. E, in questa direzione, per Fazio, si muove l’iniziativa italiana “oltre la riduzione del “debito” annunciata nell’incontro dei ministri finanziari e dei Governatori a palermo lo scorso febbraio e che verrà sottoposta all’esame del prossimo G8 di Genova. Una liberalizzazione del commercio, nella quale si richiede ai paesi industriali una trasformazione produttiva, può favorire una più intensa cooperazione internazionale e “un aumento diffuso di benessere a livello globale”. “Sviluppo economico, riduzione della povertà, un migliore equilibrio sociale e condizioni di vita dignitose per le popolazione della nazioni in via di sviluppo – è la conclusione di Fazio – sono obiettivi tra loro strettamente connessi. Vanno perseguiti con lungimiranza e determinazione. Ne discenderà un contributo alla distensione internazionale e alla pace”.


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