Mondo
Cooperazione, marcia indietro sui tagli
Scongiurato in extremis il taglio di 20 milioni al fondo per l'aiuto allo sviluppo per sbloccare i pagamenti della Pa alle imprese
"La cooperazione internazionale è considerata un po' come un salvadanaio. Da cui attingere ogni volta che si presenta un problema". Marco De Ponte, segretario generale di Action Aid Italia, mastica amaro di fronte all'ennesia sforbiciata annunciata e poi ritirata in extremis, ultima di una lunga serie. Questa volta il "buco" si era aperto nel decreto legge che sblocca 40 miliardi di pagamenti arretrati delle pubbliche amministrazioni verso le imprese.
Tra il via libera della Commissione Bilancio della Camera e la prima lettura in Aula (in corso in questo momento) si sono "volatilizzate" una serie di coperture inizialmente ipotizzate, per esempio la tassa sulle sigarette elettroniche e l'aumento dell'aliquota su alcol e birra, bloccate prima di arrivare al voto in commissione Bilancio.
Ecco quindi le alternative proposte dal Governo in Commissione Bilancio: tagli al finanziamento per l'editoria, per le energie rinnovabili e, ovviamente, alla cooperazione internazionale. Cifre rilevanti, per un settore da anni ormai al lumicino: tagli per 20 milioni entro il 2015, 12 sul 2015, 8 sul 2014.
Taglio scongiurato in extremis, grazie a un emendamento e alle rumorose proteste del mondo delle Ong, che si sono sin da subito attivate per fermare questo ennesimo blocco. Lo annuncia Federica Mogherini, deputato Pd: "Un emendamento della Commissione ha scongiurato questa eventualità, che sarebbe stata profondamente sbagliata perché contraddittoria rispetto a tutti gli impegni internazionali che il nostro paese ha sottoscritto, e allo stesso interesse nazionale dell'Italia. Grazie al lavoro fatto in queste ore insieme al relatore, Marco Causi, possiamo tirare un sospiro di sollievo e dire che abbiamo ottenuto un risultato importante. Occorrerà ora continuare a lavorare per una piena valorizzazione della cooperazione internazionale, con maggiori risorse ed una riforma organica del sistema".
Al di là dell'esito della vicenda, è l'ennesimo segnale negativo di un settore sempre in fondo alle priorità. "È la dimostrazione che chi è senza "difensori" all'interno del Governo finisce sempre "cornuto e mazziato"", dice De Ponte. "Per questo sarebbe ora che venisse assegnata la delega alla cooperazione internazionale, ancora non definita". In pole position, tra i viceministri della Bonino, Lapo Pistelli, del Partito Democratico. Che una volta nominato, dovrà subito fronteggiare la prima gatta da pelare e l'ennesimo taglio.
''Non si possono azzerare le nostre responsabilità internazionali – commenta il deputato di Scelta Civica (ed ex portavoce della Comunità di Sant'Egidio) Mario Marazziti, componente della Commissione Speciale per il pagamento dei debiti da parte della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese – sarebbe stato profondamente sbagliato il taglio di 12 milioni ai 228 della cooperazione allo sviluppo che a fatica erano finalmente aumentati grazie all'ultimo governo dopo un crollo verticale e la proiezione positiva dell'Italia nel mondo per la lotta alla povertà, umiliando una delle anime migliori del paese, in un momento in cui a fatica si lavora per una riconciliazione nazionale''
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