Cultura
Cooperazione: l’Università è una chance importante
ll sistema universitario possiede competenze nelle aree del sapere necessarie ad avviare e sostenere il processo di ricostruzione del tessuto sociale, economico e produttivo locale.
L’Universita’ rappresenta una chance importante per la cooperazione allo sviluppo. Non uno slogan, un vero e proprio programma di lavoro che e’ emerso dal convegno organizzato dal Politecnico di Milano nell’ambito delle “Giornate per la cooperazione italiana” promosse dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
Competenze e sensibilita’ dei giovani studenti sono due elementi che possono diventare fattori fondamentali della sinergia tra Universita’ e cooperazione allo sviluppo in senso stretto. “Le logiche alla base – ha detto Emanuela Colombo, delegato per la cooperazione allo sviluppo dei Paesi terzi del Politecnico di Milano – della cooperazione internazionale, gli approcci metodologici oggi disponibili e l’individuazioni dei caratteri essenziali per pianificare e progettare gli interventi di cooperazione che si ispirino e rispettino i concetti di sostenibilita’ e di autostenibilita’, sono alcuni degli ambiti di azione dell’Area cooperazione allo sviluppo del Politecnico di Milano. Il sistema universitario possiede, infatti, straodinarie competenze nelle aree del sapere necessarie ad avviare e sostenere, nel tempo, un processo di ricostruzione del tessuto sociale tecnico, economico e produttivo locale”.
I percorsi formativi che possono coinvolgere, nel caso specifico del Politecnico gli ingegneri, sono appunto quelli relativi alla gestione delle risorse, alla progettazione, per esempio, di infrastrutture, e la gestione stessa dei progetti. “Dal punto di vista generale – sostiene Emanuela Colombo – tale settore si pone come un’area culturale a matrice trasversale, dove ciascun attore dell’ateneo, dalle matricole agli studenti degli ultimi anni, dal personale tecnico a quello amministrativo, dai ricercatori a contratto fino ai decani dei vari settori scientifici disciplinari, ciascuno per le proprie competenze, interessi e motivazioni personali, puo’ contribuire a lasciare un segno significativo nel processo di crescita verso lo sviluppo sostenibile della soscieta’ civile che coinvolga l’intero pianeta”.
Durante il convegno sono stati illustrati alcuni progetti come quello in Rwanda teso al superamento del digital divide, con sinergie per una didattica on line con un liceo locale e il Politecnico milanese. Oppure quello, realizzato in Peru’, per rendere efficace la sinergie tra le universita’ del paese sud americano, o, ancora, la gestione delle risorse idriche nei Paesi in via di sviluppo.
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