Mondo

Cooperazione: l’Italia contro le cavallette

Nuovo contributo al progetto della FAO contro le cavallette in Africa

di Sara De Carli

L’Africa invasa dalle cavallette. Non è una metafora letteraria: la Fao ha lanciato l’allarme da mesi e da più di un anno ha varato un progetto volto a limitare la riproduzione e la formazione di sciami di locuste nei paesi dell’Africa settentrionale. Per questa campagna il governo italiano ha annunciato un nuovo contributo di circa 500.000 euro. I fondi finanzieranno un progetto in Tunisia. Il nuovo contributo porta il totale dell’impegno della cooperazione italiana a circa 3,2 milioni di euro. L’ultimo aggiornamento fornito dal Servizio Informazione Locuste del Deserto della FAO afferma che, grazie alla massiccia campagna di contenimento e alle condizioni meteorologiche non favorevoli alla formazione di sciami, la situazione nelle utlime settimane appare sotto controllo. Nel febbraio del 2004, per il continuo aggravarsi della situazione, la FAO ha lanciato un appello alla comunita’ internazionale per intervenire urgentemente a fianco dei paesi colpiti e sostenerli nei loro sforzi di contenimento delle infestazioni. L’Italia e’ stata uno dei primi paesi a rispondere all’appello della FAO insieme – tra gli altri – alla Commissione Europea, al Canada, alla Francia e ai Paesi Bassi. Una cavalletta adulta puo’ consumare in cibo fresco circa l’equivalente del proprio peso, vale a dire due grammi al giorno. Per dare un’idea delle proporzioni di cosa questo puo’ significare per un campo coltivato, basti pensare che una parte molto piccola di uno sciame, vale a dire una tonnellata di locuste, in un giorno mangia la stessa quantita’ di 10 elefanti, 25 cammelli o 2.500 persone. Gli sciami possono variare di dimensione, passando da meno di un chilometro quadrato a diverse centinaia di chilometri quadrati, ed ospitare da un minimo di 40 milioni sino a 80 milioni di esemplari adulti per chilometro quadrato. In Mauritania, il paese piu’ colpito, gli sciami hanno distrutto i pascoli, le principali colture di cereali, gli orti, le palme da dattero, lasciando devastazione al loro passaggio, con conseguenze molto pesanti per le condizioni di vita dei contadini e dei pastori. Nel corso dell’ultimo anno la FAO ha avviato circa 70 progetti nei paesi colpiti per un totale di oltre 80 milioni di dollari (dei quali 73,4 gia’ ricevuti), con piu’ di sei milioni di dollari provenienti dal proprio budget ordinario. Secondo gli esperti FAO, in vista dell’imminente stagione estiva, e’ fondamentale mantenere un regolare ed esteso monitoraggio in Mauritania, Mali, Niger e Ciad, poiche’ un’infestazione puo’ svilupparsi molto rapidamente, a volte nel giro di una o due settimane


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