Politica
Cooperazione. Le Regioni promosse in Europa
A dicembre enti locali convocati a Bruxelles
Si tratta di un riconoscimento inedito e di grande importanza. Verrà presentata anche una Borsa per incrociare i vari progetti«Un euro investito da un ente regionale o locale nello sviluppo ha più valore aggiunto di un euro speso da uno Stato o persino da un’organizzazione internazionale». Il presidente del Comitato, Luc Van den Brande, non ha dubbi: in un periodo di crisi economica profonda, dove ogni soldo speso dall’Unione Europea a favore del Sud del mondo andrebbe più che mai speso bene, tra prossimità, flessibilità ed efficienza la cooperazione decentrata è lo strumento migliore per rispondere ai bisogni vitali di centinaia di milioni di persone costrette a fare i conti con la povertà. Ora si tratta di dare visibilità e coerenza a un mondo spesso ignorato dagli stessi cittadini europei. Van den Brande ha deciso di farlo promuovendo, assieme alla Commissione europea, le prime Assise della cooperazione decentrata, in programma a Bruxelles tra il 2 e il 3 dicembre prossimo. Un evento su cui il Comitato delle Regioni punta molto per rafforzare le potenzialità enormi racchiuse nella dimensione locale della cooperazione internazionale.
Lo aveva ricordato il 17 giugno Louis Michel, pochi giorni prima di lasciare l’incarico di commissario Ue per lo sviluppo. Davanti ai rappresentanti delle città e delle Regioni europee riunitisi in sessione plenaria a Bruxelles, Michel sottolineò «la volontà della Commissione di considerare le autorità locali come partner di sviluppo e non più soltanto come possibili beneficiari dei suoi programmi». Il 19 maggio 2009, il Consiglio ha approvato un documento in cui viene riconosciuto il ruolo del livello locale nei progetti per i Paesi in via di sviluppo. Le assise di dicembre segnano un passo ulteriore verso un riconoscimento totale della cooperazione decentrata. Oltre a valutare la complementarietà e l’efficacia dell’azione degli enti locali, l’evento prevede la creazione di una Borsa, cioè «una piattaforma elettronica che collegherà le necessità degli enti locali dei Paesi in via di sviluppo con le capacità disponibili degli enti regionali e locali europei». Per le nostre Regioni è un’occasione unica per far valere le potenzialità della cooperazione decentrata made in Italy. Potenzialità che non hanno uguali in Europa.
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