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Cooperazione internazionale, la prima operazione firmata Cassa Depositi e Prestiti

È il primo prestito dopo la firma della convenzione con la Farnesina e l'Agenzia per la cooperazione allo sviluppo: 2.2 milioni di euro deliberati a favore dei progetti di Etimos Foundation in America Latina. «Il nuovo sistema garantisce la sostenibilità economica e la certezza del risultato degli sforzi fatti dalle ong», sottolinea Marco Santori, Membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo e presidente della fondazione

di Lorenzo Maria Alvaro

La nuova cooperazione internazionale italiana ha acceso i motori e ingranato la marcia. Con la firma, lo scorso 15 luglio, della convenzione tra la Cassa depositi e prestiti (Cdp), il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e l’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo (Aics) infatti, finalmente prendeva vita la legge 125. Ora cominciano ad arrivare le risorse. Sono 2.2 i milioni di euro che Cdp ha infatti versato a Consorzio Etimos, sotto forma di prestito a 10 anni, con cui la realtà padovana potrà rafforzare e sviluppare il proprio impegno.

Sono denari che vengono dal nuovo Fondo Rotativo, gestito dal primo gennaio 2016 da Cdp. Uno strumento dedicato ai prestiti concessionali dotato di un portafoglio di oltre 5 miliardi di euro in grado di sostenere annualmente flussi finanziari fino a 500 milioni di euro.

Un capitale “paziente” grazie al quale la nuova cooperazione, «favorisce la possibilità di fare joint venture con partner locali. Non è più un progetto a fondo perduto ma una possibilità di ottenere dei capitali che servono per ricapitalizzare imprese in loco che diventano esse stesse motore di sviluppo per l’economia locale», sottolinea Marco Santori, Membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo e Presidente di Etimos.

In particolare i fondi di Cdp infatti andranno a sostenere due progetti di Etimos: Eticuamos e ECPP Honduras.

Il primo si riferisce ad una società che si propone di promuovere uno sviluppo locale delle microimprese attraverso l’offerta di servizi sia finanziari (erogazione di crediti volti alla creazione, al rafforzamento e allo sviluppo di istituzioni di microfinanza e organizzazioni del commercio equo e solidale) che non finanziari (assistenza tecnica e accompagnamento) in America Latina, in particolare in Perù, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, El Salvador e Honduras.

ECPP Honduras invece è una spa che fornisce ai produttori honduregni uno strumento efficace per l’esportazione del caffè certificato. Assicurando ai clienti la possibilità di acquistare varietà di caffè di qualità eccellente, prodotte con i migliori standard e dotate di importanti certificazioni internazionali. L’impresa compra infatti dalle cooperative il caffè, lo trasforma e lo esporta per la torrefazione sui mercati internazionali, ottenendo tuttavia solo un margine minimo per la copertura dei costi.

I fondi già deliberati per la fondazione sono però di più. «Dalla direzionale sono previsti per noi 4 milioni di euro. Quindi questa trance è solo la metà del prestito», spiega il presidente, «con quel denaro verrà sostenuto anche un terzo progetto in Senegal che si chiama Etimos Africa. Una società che esiste già, ma ancora in fase di incubazione, e sarà la prosecuzione del nostro impegno per la microcredito e microimprenditoria senegalesi».

«È un nuovo sistema che», sottolinea Santori, «prevede il ritorno delle somme prestate e l’assunzione, da parte della cooperazione, del rischio imprenditoriale derivante dall’ingresso nel capitale di un’impresa locale. Il tutto in un’ottica di impresa sociale. Questo significa», conclude, «che gli interventi non sono solo votati all’ottimizzare il reddito dell’investimento ma anche il suo impatto sociale. Da oggi dunque, con questa impostazione, sono garantite la sostenibilità economica e la certezza del risultato degli sforzi fatti».

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