Mondo
Cooperazione: il progetto “L’Africa ha fame di acqua”
Una campagna del Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo permetterà l'attivazione di 150 sorgenti nella zona del Sud Kivu, in Congo
La riflessione sul diritto di accesso all’acqua, che verrà approfondita durante il prossimo Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua a Firenze dal 21 al 22 marzo 2003, permette di scoprire molte realtà della cooperazione internazionale italiana che hanno inaugurato importanti progetti e campagne di sensibilizzazione dedicate all’acqua.
E’ il caso del Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo, Ong riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri, che dal 1964 si propone di promuovere ovunque, e particolarmente nei Paesi in Via di Sviluppo, iniziative volte a provvedere a situazioni locali particolarmente carenti, specie nel settore della nutrizione, della sanità e delle attività scolastiche ed educative. Il MLFM è finanziato dalla società civile italiana, da fondazioni private e da finanziatori istituzionali (comuni, province, regioni, Ministero degli Affari Esteri e Unione Europea).
Attivo da anni in Paesi come Rwanda, Centrafrica, Malawi, congo e India, in Italia il MLFM ha, sin dalle origini, promosso campagne di sensibilizzazione sulle tematiche nord-sud del mondo con particolare riguardo a temi come l?acqua, l?alimentazione e l?educazione.
“Di fronte all?ormai consolidata consapevolezza che attualmente nel mondo 1 miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all?acqua potabile e considerando che il 2003 è stato proclamato anno internazionale dell?acqua, abbiamo ritenuto fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale su un tema di vitale importanza e sulla possibilità di distribuire tale ricchezza attraverso interventi di cooperazione internazionale” spiegano dal MLFM.
Da queste considerazioni è nato il progetto Congo, intitolato “L’Africa ha fame di acqua”.
L’intervento MLFM si propone di garantire gli accessi idrici a 40.000 abitanti che vivono nell’area del Sud-Kivu meglio conosciuta come regione dei grandi laghi, attraverso la riabilitazione di 150 sorgenti secondarie (adduzioni di captaggio) al fine di distribuire regolarmente acqua potabile a 19 aree site nell’area di confine con il Rwanda ed il Burundi, regione in cui gli abitanti, che vivono prevalentemente di pastorizia, hanno subito pesanti sconvolgimenti sociali a causa delle continue guerre civili all’interno del paese e dei paesi vicini Burundi e Rwanda.
Il progetto è realizzato in collaborazione con la controparte locale Comitè Anti-Bwaki che ha sede a Bukavu e ha un costo preventivato di 135mila euro.
Per vedere nel dettaglio il progetto, scarica l’allegato nella colonna a lato.
Per informazioni e sostegno ai progetti: www.movimentolodi.it
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