Politica

Cooperazione decentrata: un corso in Friuli

La regione fa formazione sulla cooperazione internazionale sfruttando la legge 19 del 2000 sulla cooperazione decentrata. Le lezioni a Udine.

di Emanuela Citterio

“Coinvolgere sempre di più gli Enti locali, le organizzazioni non governative (Ong) e le associazioni del volontariato del Friuli Venezia Giulia nei progetti di cooperazione allo sviluppo e di partenariato internazionale promossi per aiutare la crescita economica, civile e istituzionale nelle aree del mondo più povere o in via di sviluppo”.
E’ lo scopo del progetto “Formazione per la cooperazione”, presentato lo scorso in questi giorni a Trieste dal Consiglio regionale dall’assessorato per le Relazioni internazionali e comunitarie.

Il corso finanziato con i fondi della legge regionale 19 del 2000 sulla cooperazione allo sviluppo e il partenariato internazionale, è rivolto in particolare ai referenti delle Amministrazioni pubbliche (sia politici che funzionari) e agli operatori del settore (associazioni, Ong, Università, Enti di formazione, ricerca e consulenza).
Avrà sede principale a Udine, e si articolerà in lezioni tenute da esperti italiani e stranieri, alternate da seminari aperti al pubblico. L’obiettivo è quello di accrescere le conoscenze e le capacità professionali relative ai progetti di cooperazione decentrata, utilizzando non solo i fondi messi a disposizione dalla Regione, ma anche quelli previsti sulla base di norme nazionali e comunitarie. L’attenzione sarà concentrata sui temi dell’economia e del rafforzamento delle istituzioni.

La legge 19 sulla cooperazione allo sviluppo e il partenariato internazionale è gestita in collaborazione dalle direzioni regionali Relazioni internazionali e Cultura e pace. Grazie alle risorse messe a disposizione dalla legge – riferisce l’agenzia Aise – nel 2004 sono stati finanziati 27 progetti in varie parti del mondo promossi da associazioni e da Enti locali del Friuli Venezia Giulia. Nel 2005 i fondi per i soli progetti di cooperazione sono stati raddoppiati, da 550 mila a 1,1 milioni di euro. Questi interventi si concentrano in particolare in quattro aree: Balcani (Paesi dell’ex Jugoslavia), bacino Sud del Mediterraneo, Paesi dell’ex Unione Sovietica, America Latina.

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