Economia
Cooperazione: cosa ci aspettiamo dal nuovo Parlamento
Inchiesta: la cooperazione sociale e il governo che verrà. Social Job dà voce a a chi nel Terzo settore rapprensanta ormai un valore economico e sociale. In edicola con VITA Magazine
Cinque anni di assoluto disinteresse. Cinque anni in cui la cooperazione sociale è cresciuta a ritmi sconosciuti al resto dell?economia italiana. 7mila imprese che producono beni e servizi per 5 miliardi di euro, che occupano 200mila persone, in gran parte con contratti a tempo indeterminato, il 70% donne, tre milioni di utenti. Cosa chiedono le cooperative sociali a chi si candida a governare il paese? In fondo, per iniziare, basterebbe dar corpo a principi già sanciti nella Costituzione. La sussidiarietà, per esempio. O il riconoscimento pieno ed effettivo del valore economico e sociale della cooperazione.
Questo è l?ultimo numero di Social Job prima delle elezioni politiche. Un?occasione per fare il punto e rilanciare le proposte della cooperazione sociale a chi governa. Nelle pagine che seguono, la cooperazione sociale detta un?agenda ideale al governo e al parlamento che verrano.
L?inchiesta è suddivisa in sei aree, che poi sono quelle in cui maggiormente si impegna la cooperazione sociale in Italia: inserimento lavorativo, non autosufficienza, carcere, psichiatria, infanzia e immigrazione. Per ognuna abbiamo messo a confronto pareri, opinioni e – soprattutto – raccolto proposte.
|
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.