Cultura

Cooperazione, compie 50 anni la “Populorum Progressio”

Compie 50 anni oggi l'enciclica sulla solidarietà internazionale e la cooperazione con i Paesi più poveri di Paolo VI. Il commento di Riccardo Moro, direttore della Fondazione giustizia e solidarietà

di Emanuela Citterio

A quarant’anni dalla pubblicazione, l?enciclica di Paolo VI ?Populorum progressio? mostra ancora una ?straordinaria e sorprendente modernità? e ?rimane una guida straordinaria per orientare il cammino contemporaneo?. Lo afferma l?economista Riccardo Moro, presidente della Fondazione Giustizia e solidarietà della Cei.

«Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere sviluppo autentico, dev?essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l?uomo. Com’è stato giustamente sottolineato da un eminente esperto: non accettiamo di separare l?economico dall?umano, lo sviluppo dalla civiltà dove si inserisce. Ciò che conta per noi è l?uomo, ogni uomo, ogni gruppo d?uomini, fino a comprendere l?umanità intera». Lo scriveva Paolo VI, nel 1967, in un?enciclica che poneva il problema di una diversa distribuzione della ricchezza, che parlava di uno ?squilibrio crescente? fra popoli ricchi e popoli poveri, che ricordava il lavoro dei missionari e lanciava un grido: «lo sviluppo è il nuovo nome della pace». La Popolorum Progressio compie quarant?anni. E a quell?appello ?non separare l?economico dall?umano? c?è chi tenta ancora di rispondere. Riccardo Moro, economista, direttore dalla Fondazione giustizia e solidarietà, in un’intervista al mensile Mondo e Missione, in pubblicazione nel numero di aprile, ripercorre l’idea di giustizia economica contenuta nel messaggio dell’enciclica (www. pimemilano.com)

Moro elenca alcuni temi esaminati da Paolo VI e ancora oggi attuali, come il debito estero, le regole del commercio e della finanza internazionale, che escludono l?uomo da uno sviluppo ?integrale?, soprattutto nei Paesi impoveriti (www.agenziasir.it). ?Il suo linguaggio, che alcuni giudicano politicamente poco corretto ? osserva Moro -, e che susciterebbe forse scandalo se apparisse oggi per la prima volta, ci invita al rigore per verificare, le scelte di Giustizia che come comunità internazionale abbiamo proclamato durante il Giubileo. Cancellazione del debito, Obiettivi di sviluppo del Millennio per ridurre la povertà nel pianeta entro il 2015 sono impegni di giustizia che trovano senso completo alla luce della Populorum quando afferma che ?lo sviluppo è il nuovo nome della pace??. Moro auspica che questo messaggio sia ?chiaro a tutti i cittadini e ai responsabili delle nazioni contemporanee?.


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