Mondo

Cooperazione: Avsi dà la sveglia al governo. Un libro bianco per la riforma

La ong di Cl prepara una proposta di legge per far ripartire il settore degli aiuti internazionali. "O si volta pagina o si muore".

di Paolo Manzo

Nel bailamme del meeting di Rimini, lo stand dell?Avsi è un?oasi di relativa tranquillità, nonostante il popolo di Cl si dimostri interessatissimo alle attività dell?ong della Compagnia delle Opere, facendo razzia di depliant e ponendo domande su come e dove si possa collaborare con i tanti progetti Avsi nel mondo. «Brasile, Argentina, Haiti, Perù, Cile?l?elenco dei paesi in cui operiamo è lungo. Ma c?è un obiettivo che ci caratterizza ovunque: trasformare la passione dell?uomo, che abbiamo imparato all?interno di una comunità cristiana, in interventi concreti per ridurre la povertà nel mondo. È questa passione per l?uomo che ci spinge», spiega con il suo inconfondibile accento romagnolo Arturo Alberti, che dell?Avsi è il presidente e il fondatore. Vita: Dovevate iniziare un progetto in Iraq, con l?attentato all?Onu cambia qualcosa? Arturo Alberti: Sì. Abbiamo deciso di non partire subito. Non ce la sentiamo di mandare i nostri educatori allo sbaraglio. Vita: Che prospettive per la cooperazione internazionale lato sensu? Alberti: In Italia si parla molto, si annunciano grandi cose, ma poi non si fanno. Qui ci sono due problemi: il primo è migliorare la situazione attuale, bloccata dall?incapacità di spesa, dall?insufficiente numero di personale e dalle procedure farraginose che rallentano i progetti. Vita: E il secondo problema? Alberti: Fare una riforma della cooperazione. Sono state presentate alcune leggi, i partiti ci hanno convocato per un parere e io, che ho la delega del consiglio nazionale delle ong per seguire questa riforma, le anticipo che stiamo preparando un libro bianco delle ong. Da presentare a fine settembre. Vita: Cosa chiede alla nuova legge? Alberti: Un organismo di gestione snello. Che si chiami agenzia o dipartimento non interessa. Importante è che renda possibile la realizzazione dei progetti in tempi brevi. Vita: Altri ?consigli?? Alberti: Che ci sia il controllo del Parlamento e vengano riconosciute le ong come soggetti della cooperazione. Vita: Ong che rappresentano l?Italia? Alberti: Certo. E il governo deve decidere se la cooperazione debba diventare o meno una scelta strategica: lo sviluppo dei popoli non può essere solo una voce di bilancio, che cresce o cala a seconda delle difficoltà. E, se non si trasforma in una scelta strategica, la cooperazione non andrà avanti.

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