Volontariato
Cooperative sociali: tre anni da record
+28% è il dato d'incremento: lo dice il "Quarto rapporto sulla cooperazione sociale in Italia'', realizzato dal Centro Studi Cgm (Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli), presentato oggi
Con un incremento del 28% nell’ ultimo triennio, la cooperazione sociale e’ uno dei fenomeni imprenditoriali innovativi e di maggior successo in Italia, a testimonianza del vitale radicamento del terzo settore nel nostro Paese.
A fine 2004, le cooperative sociali operanti in Italia erano circa 7.100, con un giro d’affari intorno ai 5 miliardi di euro. Un quadro articolato e aggiornato del mondo della cooperazione sociale, con dati, analisi e scenari evolutivi, e’ offerto da ”Beni comuni. Quarto rapporto sulla cooperazione sociale in Italia”, realizzato dal Centro Studi Cgm e pubblicato dalle Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli, che ha collaborato alla realizzazione anche dei due precedenti rapporti.
Il volume e’ stato presentato oggi a Torino nel corso dell’ incontro ”Impresa sociale e sviluppo locale”, promosso da Cgm-Welfare Italia, dal Consorzio Kairo’s, dal Consorzio Sinapsi e dalla Fondazione Giovanni Agnelli. Lo studio – illustrato da Flaviano Zandonai, responsabile del Centro Studi Cgm – indica che alla fine del 2004 il 59% delle cooperative sociali era di tipo A (erogazione di servizi socio-sanitari ed educativi), il 33% di Tipo B (per l’inserimento lavorativo alle persone svantaggiate) e la parte rimanente operante in entrambi i settori o in consorzi.
Nelle cooperative sociali lavorano 267 mila soci, 223 mila persone remunerate, 31 mila volontari e 24 mila persone svantaggiate. La crescita delle cooperative sociali e’ stata particolarmente forte al Sud – dove il fenomeno e’ relativamente piu’ recente e dove si registrano tassi di crescita in alcuni casi anche superiori al 20% annuo.
La diffusione territoriale del fenomeno sembra, in ogni caso, avere superato la fase della crescita cosiddetta ‘a macchie di leopardo’ e tendere a un’omogeneizzazione a livello nazionale. ”Le dinamiche in atto – ha detto Zandonai – fanno auspicare che nella societa’ italiana prevalga l’ idea di cooperazione sociale come nuova forma di impresa comunitaria, legittimata e riconosciuta nelle sue finalita’ specifiche e nelle sue peculiari modalita’ organizzative”.
Aprendo i lavori, Marco Demarie, direttore della Fondazione Agnelli, ha messo in luce che fra i meriti del Quarto rapporto c’e’ quello di fornire al dibattito pubblico un’occasione per riflettere ”sulla natura dell’impresa sociale e sulla necessita’ di approfondire congiuntamente sia il momento ‘imprenditoriale’ sia il momento ‘sociale”’.
Per il presidente di Cgm-Welfare Italia, Johnny Dotti,”la cooperazione sociale e’ una grande forza di questo Paese. Una forza che forse non ha ancora compreso tutte le sue potenzialita”’. Guido Geninatti, presidente del Consorzio Kairo’s, ha sottolineato come ”la cooperazione sociale oggi rilanci la sfida di sempre ha sostenuto: costruire un welfare di comunita”’. Per farlo e’ importante ”il tema delle alleanze, delle intese e delle relazioni con i soggetti istituzionali e della societa’ civile”.
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