Non profit

Cooperative sociali. Cronologia

Il lungo cammino della "mutualità allargata"

di Redazione

Anni 60. Prendono il via alcune esperienze pionieristiche di cooperazione nell?ambito delle attività sociali e di assistenza. Fine anni 70. Vi è una presa di coscienza del fatto che le cooperative che svolgono servizi sociali hanno peculiarità che le rendono diverse da quelle ordinarie. Per garantire questa diversità e le prestazioni delle cooperative è necessario elaborare un quadro normativo speciale. 1980. Al congresso dell?Alleanza cooperativa internazionale viene affrontata la questione della revisione delle finalità e delle funzioni della cooperazione. Si inizia a parlare di ?mutualità allargata?, cioè rivolta anche all?esterno nei confronti di un gruppo sociale definito da un?area territoriale o da persone che esprimono lo stesso bisogno, introducendo un concetto che sarà alla base della legge 381. In Italia, Gino Matterelli inizia a lavorare su quelle che saranno le caratteristiche giuridiche della nuova cooperativa. 1981. Viene redatto il primo testo del disegno di legge che è presentato pubblicamente in un convegno della Fondazione Zancan. Un mese dopo, il testo approda in parlamento: il primo firmatario è il senatore democristiano Franco Salvi. 1987. Bloccato dalla fine dell?ottava legislatura, il disegno di legge non fa nessun passo avanti nel corso della nona. La proposta Salvi fa nuovamente capolino in parlamento nel 1987. Tra i parlamentari cresce l?interesse per la cooperazione sociale. A quella di Salvi si aggiunge la proposta del parlamentare comunista Claudio Vecchi. Alla Camera, intanto, vengono presentati altri quattro disegni di legge. 8 novembre 1991. Dopo un lungo lavoro di mediazione, a dieci anni dalla sua stesura e dall?ingresso in parlamento, la Camera licenzia definitivamente il testo della legge 381 sulla disciplina delle cooperative sociali.


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