Non profit

Cooperative sociali: chiarezza sui volontari

Un quesito su diversi tipi di rapporti nelle cooperative: di lavoro e di volontariato

di Giulio D'Imperio

Faccio parte di una cooperativa sociale di tipo B, con due dipendenti (di cui uno svantaggiato) e un terzo soggetto che usufruisce dei Pip. È ammissibile che un socio volontario, regolarmente iscritto nella sezione del libro soci e coperto da rischi tramite Inail, possa essere contemporaneamente anche un dipendente? È cioè ammissibile che si configurino due tipi di rapporto: di volontariato per alcune ore e di lavoro in altri orari? V.L.(email) Nel leggere il quesito mi sono ancora una volta convinto della poca conoscenza della normativa sul Terzo settore per quanto attiene il rapporto di lavoro. La mia considerazione nasce dal fatto che non è assolutamente possibile instaurare due differenti rapporti che risultano tra loro contradditori con una stessa cooperativa: il rapporto di lavoro, e specifico di lavoro, di tipo subordinato e l?altro invece di volontariato. Ho voluto effettuare tale specifica in quanto chi ha architettato una simile situazione, non ha affatto considerato quanto previsto dall?articolo 2 della l. 266 dell?11 agosto 1991 (vedi G.U. n.196 del 22 agosto 1991) che così recita nei suoi tre commi: 1. Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l?organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. 2. L?attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall?organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l?attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse. 3. La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l?organizzazione di cui fa parte. Potevo anche fermarmi a evidenziare quanto riportato nel solo comma 3, dove è racchiusa la risposta al suo quesito, ma ho preferito riportare, per intero, l?articolo 2. A questo punto mi sento in dovere di fornire immediatamente un consiglio dettato dalla coscienza più che dalla conoscenza professionale. Si procuri al più presto il testo di legge di cui ho fornito tutte le coordinate, e faccia leggere l?articolo 2 al presidente della cooperativa facendogli rilevare l?incompatibilità della figura di volontario e di lavoratore subordinato nell?ambito di una stessa struttura. Inoltre, faccia subito capire che il rischio è quello di vedere trasformato il suo rapporto di volontario in rapporto di lavoro subordinato con tutte le conseguenze del caso (pagamento di differenze contributive e sanzioni, differenze retributive, etc.), oltre al fatto che lei potrebbe restare coinvolto da questa situazione, se la cosa viene segnalata alla magistratura dall?ispettore. Infine, ricordi al presidente che una cooperativa sociale è comunque sottoposta a un?ispezione biennale e l?erroraccio commesso che lei mi ha raccontato solo un ?falso cieco? può non vederlo.


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