Economia

Cooperative? Se fossero uno Stato sarebbero il terzo più popoloso al mondo

Domani 2 luglio si celebra la Giornata Internazionale delle Cooperative. «Con oltre 250 milioni di posti di lavoro, ogni dieci occupati al mondo uno è impiegato in una cooperativa. Se rappresentassero l’economia di un Paese avrebbero diritto a un posto nel G8, sarebbero la settima potenza economica», commenta l’Alleanza delle Cooperative Italiane

di Redazione

«Se rappresentassero l’economia di un Paese avrebbero diritto a un posto nel G8, sarebbero la settima potenza economica. Se il numero dei soci venisse trasformato nella popolazione di uno Stato sarebbe il terzo paese più popoloso, a un passo dall’India. Con oltre 250 milioni di posti di lavoro ogni dieci occupati al mondo uno è impiegato in una cooperativa».

Così l'Alleanza delle Cooperative italiane commenta il 2 luglio, data in cui tutto il mondo celebra la giornata internazionale delle cooperative, un appuntamento nato nel 1923 a cui nel 1995 le Nazioni Unite hanno apposto il loro sigillo riconoscendo così la funzione economica e sociale della cooperazione. Il tema di quest’anno è il contributo che le cooperative possono dare nel raggiungere, entro il 2030, i diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite, per porre fine alla povertà, combattere il cambiamento climatico e garantire l'uguaglianza e l'inclusione per tutti.

In tutto il mondo sono attive oltre 2,6 milioni di imprese cooperative che garantiscono più di 250 milioni di posti di lavoro mettendo insieme oltre 1 miliardo di soci, generando ricchezza per 3 miliardi di dollari annui. Il 2 luglio non è un vuoto appuntamento celebrativo. Le Nazioni Unite nel 2012 hanno dedicato l’intero anno alle cooperative per il ruolo e la funzione svolti nella crisi, con la capacità di sviluppare lavoro, mentre le imprese tradizionali hanno perso occupazione. Strumento di integrazione sociale dapprima che economico, le cooperative sono imprese attraverso cui l’economia viene messa al servizio delle persone, in cui l’utile è un mezzo e non un fine. Rappresentano spesso l’unico ascensore sociale in società immobili in cui prevale la rendita a scapito del merito, sono spesso un grimaldello capace di scardinare monopoli, aprire nuovi mercati, garantire una distribuzione più equa della ricchezza.

Rendono possibile ciò in apparenza non lo è, anche per questo per Papa Francesco «in cooperativa 1 più 1 fa 3». Le cooperative rappresentano una risposta alle sfide dei prossimi decenni: nell’agroalimentare, nel welfare, nel credito, nel lavoro, nei servizi alla persona e al territorio. Nel mondo rappresentano il 12% della forza lavoro del G20. Il 30% delle produzioni agroalimentari.

Alcuni dati sulle cooperative in Italia e nel mondo
In Italia erogano servizi di welfare a 7 milioni di persone; rappresentano il 25% della produzione agroalimentare (con il 70% del latte, il 60% del vino, il 40% dell’ortofrutta); oltre il 30% del consumo e della distribuzione al dettaglio. Nel credito rappresentano il più grande gruppo bancario a capitale interamente italiano e hanno il 14,8% degli sportelli bancari. Le cooperative italiane sono una realtà capace di grande inclusione socioeconomica: sono donne il 60% delle persone occupate.

Negli Usa poco meno di 900 cooperative garantiscono l’energia elettrica a oltre 40 milioni di persone.

In Germania il 65% della popolazione è socio di una cooperativa da cui riceve servizi finanziari, beni di consumo e l'energia.

In Brasile viene dalle cooperative il 50% della produzione agroalimentare, e un brasiliano su tre ha un piano personalizzato di assistenza sanitario garantito da una cooperativa.

In Svezia un abitante su due è socio di una cooperativa, le 100 più grandi hanno un fatturato annuo di oltre 40 miliardi di dollari con oltre 70 000 dipendenti.

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