Economia

Cooperative: per loro non c’è crisi

il 60% prevede crescita di fatturato nel 2003. I risultati dell'indagine, condotta internamente da Legacoop Forlì-Cesena

di Redazione

Il mondo coooperativo di Legacoop Forlì-Cesena (253 imprese, 1.846 milioni di euro di ricavi nel 2002) avverte il peso della crisi economica ma vede tornare il sereno sulle previsioni per i prossimi mesi. Secondo un’indagine condotta su un campione di imprese associate, il 60% delle cooperative prevede per il corrente anno ricavi in crescita, il 35% si attende il consolidamento dei ricavi del 2002, solo il 5% delle associate ha previsioni di fatturato in calo. Mediamente, è atteso un incremento dei ricavi nell?ordine di alcuni punti in percentuale. Per quanto attiene l?occupazione: il 35% si aspetta un incremento, il 65% la stima stabile, nessuno prevede diminuzioni di personale. Quanto agli utili attesi il 35% del campione li valuta crescenti, il 45% stabili ed il 20% in lieve diminuzione. Circa il 50% delle cooperative pensa di avere nel 2003 tassi di crescita più virtuosi.

Questi dati, insieme a quelli del bilancio 2002 presentati ieri alla stampa, saranno proposti dal direttore di Legacoop Forlì-Cesena, Bruno Carioli, alla platea dell’assemblea annuale dell’Associazione, che si terrà nel pomeriggio di venerdì 9 maggio al Grand Hotel di Cesenatico.

“Rispetto a queste stime – scrive Carioli nel discorso che leggerà ai cooperatori – si possono fare almeno due considerazioni, la prima che anche il mondo cooperativo sente il rallentamento in atto e le incertezze di scenario, la seconda, che il consolidamento avvenuto in questi anni consente di mantenere andamenti di segno positivo. Dai dati emerge un quadro complessivo di una cooperazione in ottimo stato di salute, che grazie alla sua efficacia ed efficienza ha saputo assorbire e reagire agli effetti negativi, in atto sul terreno economico e sociale, continuando nella sua crescita ed apportando risultati che trainano verso l?alto le performances economiche del territorio”.

Contro le tentazioni di recuperare competitività abbassando i costi di produzione, Carioli ribadirà l’impegno a vincere le sfide del mercato “sul terreno della qualità e dei diritti, sulla rotta di un rapporto virtuoso fra società, istituzioni ed economia, rinnovando quel tratto di coesione sociale che ci ha spinto, assieme all?inventiva ed all?intrapresa,a primeggiare”.

Questo significa, in pratica, lotta al lavoro nero, rispetto delle regole e garanzia delle tutele individuali in un mercato del lavoro qualificato, ma anche richiesta di infrastrutture moderne. “Prendiamo atto delle risorse annunciate al fine di far avanzare due importanti infrastrutture: la secante di Cesena e la Tangenziale est di Forlì. E a proposito di infrastrutture, di vecchia e di nuova generazione occorre lavorare con rinnovata lena. Ribadiamo la strategicità del Corridoio Adriatico, non solo ai fini della integrazione e dello sviluppo della Romagna, ma anche per far diventare il nostro Paese la porta dell?Europa verso il Sud, evitando così di diventare il “Sud” dell?Europa.

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