Economia
Cooperative, nuovi obblighi
Lo prevede il ddl sviluppo approvato definitivamente dal Senato il 10 luglio
Contiene anche norme ad hoc per le società cooperative il “ddl sviluppo” approvato definitivamente dal Senato venerdì 10 luglio. In seguito all’approvazione del provvedimento, ora l’articolo 2511 del Codie Civile prevede l’obbligo per le cooperative di iscriversi a un apposito albo previsto dall’articolo 2512. Una iscrizione che sarà resa operativa dalla comunicazione unica che si presenta al Registro delle imprese quando, per esempio, si dà inizio all’attività.
Sarà invece obbligatorio comunicare i dati che comprovino la mutualità prevalente della cooperativa; secondo quanto scrive Il Sole24Ore del 10 luglio si tratterà «probabilmente» di integrare il modelo C17 presentato al Registro imprese quando si deposita il bilancio annuale. Il documento d’ora in poi dovrà quindi recare anche i valori relativi all’attività svolta con i soci in rapporto all’attività complessiva della coop. Il mancato adempimento a questi nuovi obblighi comporta pesanti sanzioni: si rischia infatti la sospensione per 6 mesi dell’attività della cooperativa stessa.
Ma ecco il testo completo dell’articolo 10 che riguarda le coooperative:
Art. 10.
(Società cooperative)
1. All’articolo 2511 del codice civile, dopo le parole: «con scopo mutualistico» sono aggiunte le seguenti: «iscritte presso l’albo delle società cooperative di cui all’articolo 2512, secondo comma, e all’articolo 223-sexiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del presente codice».
2. La presentazione della comunicazione unica di cui all’articolo 9 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, all’ufficio del registro delle imprese determina, nel caso di impresa cooperativa, l’automatica iscrizione nell’albo delle società cooperative, di cui all’articolo 2512, secondo comma, del codice civile e all’articolo 223-sexiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 30 marzo 1942, n. 318, come modificato dal comma 6 del presente articolo.
3. Per i fini di cui al comma 2, l’ufficio del registro delle imprese trasmette immediatamente all’albo delle società cooperative la comunicazione unica, nonché la comunicazione della cancellazione della società cooperativa dal registro o della sua trasformazione in altra forma societaria per l’immediata cancellazione dal suddetto albo.
4. Le società cooperative, ai fini della dimostrazione del possesso del requisito di cui all’articolo 2513 del codice civile, comunicano annualmente le notizie di bilancio all’amministrazione presso la quale è tenuto l’albo delle società cooperative con gli strumenti informatici di cui all’articolo 223-sexiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 30 marzo 1942, n. 318, come modificato dal comma 6 del presente articolo.
5. Il terzo comma dell’articolo 2515 del codice civile è abrogato.
6. All’articolo 223-sexiesdecies, primo comma, delle disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 30 marzo 1942, n. 318, le parole: «depositare i bilanci attraverso strumenti di comunicazione informatica» sono sostituite dalle seguenti: «comunicare annualmente attraverso strumenti di comunicazione informatica le notizie di bilancio, anche ai fini della dimostrazione del possesso del requisito di cui all’articolo 2513 del codice, all’amministrazione presso la quale è tenuto l’albo. L’omessa comunicazione comporta l’applicazione della sanzione amministrativa della sospensione semestrale di ogni attività dell’ente, intesa come divieto di assumere nuove eventuali obbligazioni contrattuali».
7. All’articolo 1 della legge 17 luglio 1975, n. 400, è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«La vidimazione del registro di cui all’articolo 38, primo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, è effettuata in forma semplificata dalla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competente».
8. All’articolo 2545-octies del codice civile sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:
«Qualora la cooperativa abbia perso la qualifica di cooperativa a mutualità prevalente per il mancato rispetto della condizione di prevalenza di cui all’articolo 2513, l’obbligo di cui al secondo comma si applica soltanto nel caso in cui la cooperativa medesima modifichi le previsioni statutarie di cui all’articolo 2514 o abbia emesso strumenti finanziari.
In tutti i casi di perdita della citata qualifica, la cooperativa è tenuta a segnalare espressamente tale condizione attraverso gli strumenti di comunicazione informatica previsti dall’articolo 223-sexiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del presente codice. Lo stesso obbligo sussiste per la cooperativa nel caso in cui le risultanze contabili relative al primo anno successivo alla perdita della detta qualifica evidenzino il rientro nei parametri della mutualità prevalente.
In seguito alle predette segnalazioni, l’amministrazione presso la quale è tenuto l’albo delle società cooperative provvede alla variazione della sezione di iscrizione all’albo medesimo senza alcun ulteriore onere istruttorio.
L’omessa o ritardata comunicazione della perdita della qualifica di cooperativa a mutualità prevalente è segnalata all’amministrazione finanziaria e comporta l’applicazione della sanzione amministrativa della sospensione semestrale di ogni attività dell’ente, intesa come divieto di assumere nuove eventuali obbligazioni contrattuali».
9. All’articolo 1 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
«4-bis. Ferme le specifiche disposizioni civilistiche, gli uffici amministrativi preposti alla vigilanza cooperativa ai sensi dei commi precedenti assolvono i compiti loro affidati dalla legge esclusivamente nell’interesse pubblico».
10. Al fine di favorire la formazione, la promozione e la vigilanza in tema di cooperazione, l’Istituto italiano di studi cooperativi Luigi Luzzatti è trasformato nell’Associazione italiana di studi cooperativi Luigi Luzzatti avente personalità giuridica, con sede in Roma, ed avente quale socio unico il Ministero dello sviluppo economico, che ne assicura la vigilanza ed a supporto del quale l’ente opera, seguendo le direttive impartite. I mezzi finanziari e patrimoniali dell’Associazione sono costituiti, oltreché dal patrimonio già facente capo all’Istituto al momento della trasformazione, da una quota dello stanziamento di bilancio derivante dall’articolo 29-bis del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577, ratificato, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 1951, n. 302, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. L’entità della predetta quota è fissata annualmente con decreto del Ministro dello sviluppo economico all’atto dell’approvazione del programma annuale di attività.
11. Al comma 2, secondo periodo, dell’articolo 1 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, la parola: «amministrativa» è sostituita dalla seguente: «esclusiva» e le parole: «anche in occasione di interventi ispettivi di altre amministrazioni pubbliche» sono soppresse.
12. Dopo il comma 5 dell’articolo 12 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, è aggiunto il seguente:
«5-bis. Agli enti cooperativi che senza giustificato motivo non ottemperano, entro il termine prescritto, anche parzialmente alla diffida impartita in sede di vigilanza, salva l’applicazione di ulteriori sanzioni, è irrogata la sanzione della sospensione semestrale di ogni attività dell’ente, intesa come divieto di assumere nuove eventuali obbligazioni contrattuali».
13. All’articolo 223-septiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 30 marzo 1942, n. 318, le parole: «entro il 31 dicembre 2004» sono soppresse.
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