Economia

Cooperative: Luigi Marino, perché spariscono controlli?

Il presidente di Confcooperative durissimo con il governo

di Gabriella Meroni

«Il Parlamento si accinge ad approvare una norma strabiliante proposta da alcuni parlamentari del Pdl e ora inserita nel maxiemendamento. In breve, circa l’80% delle cooperative (quelle sotto 1 milione di euro di fatturato) non dovranno più essere sottoposte a vigilanza».

A dirlo è Luigi Marino, presidente di Confcooperative nel commentare la misura prevista nel maxiemendamento. «Eravamo convinti che il Pdl volesse dalle cooperative autenticità e certezza della missione mutualistica. Invece, colpo di scena: il Pdl sceglie il lassismo e strizza l’occhio a qualche cooperativa che preferisce evitare i controlli. Evidentemente», dichiara Marino, «avevamo capito male. Poco importa se con questo provvedimento ci allontaneremo dalla più grande tradizione cooperativa europea. Poco importa se aumenteranno i fallimenti, perché si toglie lo strumento che ha in gran parte lo scopo di far correggere errori o tendenze pericolose sul nascere e prima che si aggravino in modo incurabile. Poco importa», continua il presidente di Confcooeprative, «se si perderanno i posti di lavoro dei revisori. Poco importano queste cose a chi ha proposto la norma e a chi si accinge ad approvarla».

«Gli ”opportuni controlli” prescritti dalla Costituzione vengono spazzati via con noncuranza e senza motivazioni. Oltretutto, la norma non si applicherà nelle Regioni a statuto speciale. L’elenco degli errori blu è molto più lungo e imbarazzante e ci riserviamo di completarlo. C’è da sperare che la cosa venga trattata per quello che è: un infortunio paradossale e un errore grave da correggere con urgenza. In caso contrario», conclude Marino, «si apre uno scenario pericoloso in termini politici e sociali».


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