Formazione

Cooperative: la crescita è più lenta del previsto

E' l'indicazione che arriva da Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative

di Redazione

“Piu’ lenta del previsto la crescita del Sistema Confcooperative nel secondo quadrimestre del 2007. Anche per i prossimi mesi si registra poco ottimismo e sfiducia generalizzata sul futuro dell’economia tra i cooperatori intervistati”. E’ l’indicazione che arriva da Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative, commentando la VII indagine congiunturale sul Sistema Confcooperative condotta nel mese di settembre da Elabora, il centro studi di Confcooperative. L’indagine e’ stata condotta su un panel rappresentativo composto da imprese, grandi, medie e piccole, eterogeneamente presenti su scala geografica e operanti in sei degli otto settori (consumo, solidarieta’, produzione lavoro e servizi, agroalimentare, pesca, cultura-turismo-sport) delle oltre 19.000 cooperative aderenti.

Nello specifico emergono i seguenti dati. Numero occupati: in aumento per il 18%, stazionario per il 74,6%, in diminuzione per il 7,4%. Il fatturato: in aumento per il 31,7%, stazionario per il 47,2%, in diminuzione per il 21,1%. Gli ordini: in aumento per il 20%, stazionaria per il 67,5%, in diminuzione per il 11,1%. I prezzi praticati dai fornitori: in aumento per il 49,6%, stazionaria per il 47,1%, in diminuzione per il 3,3%. Tendenza generale dell’economia nazionale per i prossimi 4-5 mesi: in aumento solo per il 7,8%, stazionaria per il 72,4%, in diminuzione per il 19,8%. “I dati esprimono un rallentamento sia dell’export sia della domanda interna. Internazionalizzazione ed esportazioni – continua il segretario generale di Confcooperative – sono condizionate negativamente, per il 40% degli intervistati esportatori o potenziali, da criticita’ di carattere strutturale e competitivo. Difficolta’ sul fronte della tesoreria e degli incassi sono segnalate nelle cooperative di lavoro e servizi e nelle cooperative sociali settori sui quali – aggiunge il segretario generale di Confcooperative – pesano fortemente i ritardi nei pagamento da parte della PA che hanno raggiunto soglie inaccettabili. Le imprese sono diventate vere e proprie banche per la PA pessima pagatrice”.


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