Economia

Cooperative: dopo Tremonti, Marzano

Arriva il disegno di legge del ministro delle Attività produttive che vuole annullare il controllo delle centrali sui propri associati. Le coop emiliane: «Un nuovo attacco»

di Giampaolo Cerri

Nuovo allarme nel mondo delle cooperative. Domani presso la commissione Industria della Camera inizierà la discussione su un disegno di Legge proposto dal ministro delle attività produttive Antonio Marzano. «Dietro l?innocua apparenza di un provvedimento denominato “Misure per favorire l?iniziativa privata e lo sviluppo della concorrenza” all?art. 21 si consuma un ulteriore attacco alle cooperative e all?associazionismo cooperativistico», avverte un comunicato congiunto di Legacoop, Agci e Confcooperative dell’Emilia-Romagna. «E? appena il caso di ricordare che tale richiesta fu avanzata dalla Confindustria al Governo il 16/3/2001 a Parma. L?articolo in questione dispone la soppressione della vigilanza sulle cooperative, affidata per legge, alle centrali cooperative», prosegue la nota, «nella relazione al provvedimento si sostiene che l?affidamento alle centrali cooperative delle funzioni di vigilanza sulle associate è stato riconosciuto dalle lettere d) ed e) del comma 1 dell?art. 7 della Legge 142 del 3.4.2001 che si vogliono sopprimere. In realtà tale affidamento è stato stabilito con il DLCPS n. 1577/47». Secondo le cooperative «quando si afferma che tale norma è di dubbia costituzionalità si dimentica che essa è stata deliberata in parallelo con l?approvazione della costituzione della Repubblica Italiana. La prima il 14 dicembre 1947, la seconda il 27 dicembre dello stesso anno». Le coop ricordano che «il provvedimento è stato più volte sottoposto a giudizio di legittimità ed in tutte le occasioni la Corte Costituzionale si è espressa confermando la coerenza con il dettato costituzionale. Quindi, quando l?art. 45 della Costituzione dispone gli opportuni controlli della cooperative, storicamente e giuridicamente, ha fatto riferimento anche ai compiti di vigilanza assegnati alle organizzazioni cooperativistiche». Nella relazione si paventa una sorta di conflitto di interesse «che, in verità, più volte il movimento cooperativo ha avuto modo di contestare». «Le centrali cooperative», prosegue la nota, «svolgono tale vigilanza sulla base di una delega del ministro del Lavoro, previo loro riconoscimento per decreto. Ogni potere certificativo e autoritativo resta in capo al ministero del Lavoro (oggi il ministero Attività Produttive). Non a caso, il Ministero, una volta esaminata la relazione del verbale di ispezione, può ? a sua volta ? sottoporre nuovamente ad ispezione le stesse cooperative e adottare i provvedimenti sanzionatori che ritiene più opportuni».


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