Formazione

Cooperare fa bene all’arte e alla cultura

Novanta miliardi investiti in dieci anni per salvare il patrimonio a rischio:in Asia,Africa, America Latina e Medio Oriente.In collaborazione con Unesco e Ue

di Paolo Giovannelli

La cooperazione italiana aiuta a difendere e a conservare il patrimonio artistico e i monumenti dei Paesi del Terzo Mondo. Il sottosegretario agli Affari Esteri, con delega alla cooperazione allo sviluppo, Rino Serri, ha infatti presentato nell?ambito della ?Settimana dei beni culturali?, i risultati di una ricerca sugli interventi finanziati e realizzati dall?Italia nel settore del patrimonio culturale e artistico dei Paesi in via di sviluppo.
Ricerca che, presto, sarà pubblicata su Internet sulle pagine web della Farnesina. «Nell?affrontare la tematica del patrimonio culturale», afferma Serri, «non si può prescindere dall?esigenza della salvaguardia dell?identità culturale dei nostri partner». «Si tratta», continua il sottosegretario, «di elaborare insieme ad essi una strategia di intervento che sia compatibile con la loro realtà culturale, senza cadere nell?errore di una uniformazione su modelli ad essa estranei -mutuati dall?esperienza dei Paesi sviluppati – la cui indiscriminata applicazione rischierebbe di avere un negativo impatto sulle prospettive di sviluppo complessivo degli stessi Paesi del Sud del mondo».
E il nostro Paese si è già dato da fare per concretizzare questa linea: nell?ultimo decennio l?intervento complessivo italiano per il settore dei beni culturali ammonta ad oltre 90 miliardi di lire, di cui circa 83 provenienti dal bilancio della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs), mentre 7 miliardi sono stati erogati dalla Direzione generale delle relazioni culturali.
In particolare la Dgcs ha realizzato 56 progetti (32 nell?area del Maghreb, in Egitto e nel Medio Oriente, 9 nell?Africa sub-sahariana, 5 nei Paesi della ex Jugoslavia, 3 in America Latina e 7 in Asia). Circa cinquanta miliardi di lire della Cooperazione italiana sono stati utilizzati attraverso il canale multilaterale (Unesco, Banca mondiale, Iccrom, Unione europea). Il tema del patrimonio culturale nei Paesi in via di sviluppo sarà al centro della Conferenza internazionale Culturale Counts, promossa dal ministero degli Affari Esteri insieme alla Banca mondiale, che si terrà a Firenze dal 4 al 7 ottobre prossimo.

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