Sostenibilità

Coopeagri, così in Costa Rica l’equosolidale diventa sviluppo

Focus Fairtrade

di Redazione

Ognuno di loro possiede solo due ettari ma insieme sono un esempio di sviluppo sostenibile per l’intero Costa Rica. Stiamo parlando di Coopeagri, organizzazione di 12mila coltivatori di caffè e zucchero di canna.
Domanda: Come è organizzata Coopeagri?Risposta: La nostra realtà è costituita dai rappresentanti degli associati provenienti da 140 comunità rurali i cui membri nominano un delegato e un sostituto ogni 50 membri. Dal 1962, anno della nostra costituzione, i nostri princìpi sono quelli della mutualità cooperativa e del commercio equo e solidale.Domanda: E il commercio equo quando è arrivato?Risposta: Abbiamo cominciato con lo zucchero nel 1994 ed ogni anno esportiamo il nostro prodotto in diversi Paesi, tra cui l’Italia. Nel 2004 abbiamo cominciato anche con il caffè e siamo cresciuti molto rapidamente, grazie all’appoggio di molte aziende in 15 Paesi. Mi piace sottolineare che, a differenza di altre realtà produttive, è tutta la nostra organizzazione ad essere certificata e non solo il nostro prodotto: tutta Coopeagri si fonda sui principi e gli standard del commercio equo.Domanda: Che cosa è cambiato da quando lavorate all’interno del sistema Fairtrade?
Risposta: L’organizzazione di Coopeagri secondo gli standard dell’equosolidale ha reso i produttori che vi partecipano più coscienti delle problematiche ambientali della coltivazione e ai loro diritti. Abbiamo inoltre sviluppato l’esportazione e migliorato il nostro sistema di qualità. Domanda: Quanto ha inciso il Fairtrade premium per lo sviluppo sociale della comunità?Risposta: Innanzitutto abbiamo potuto offrire supporto tecnico ai produttori tramite un piano di incentivi per la produzione di zucchero di canna che ha permesso loro di sviluppare la loro attività. Parallelamente stiamo portando avanti il progetto di protezione del bacino del Río Peñas Blancas, con una certificazione ambientale che vuole conservare 250 ettari di bosco ai margini del fiume per proteggerli dalla coltivazione intensiva di ananas che ha provocato danni ambientali generalizzati in tutta la zona.www.fairtradeitalia.it
www.coopeagri.co.cr


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