Economia

Coop: Unioncamere, sono 62mila, il 94% a mutualità prevalente

Pubblicato il Secondo Rapporto sulla cooperazione

di Francesco Agresti

Oltre 62mila soggetti economici, pari a circa l?1,2% delle aziende attive italiane, sono società cooperative. Di queste, il 93,8% potrà accedere ai benefici fiscali previsti per le cooperative a mutualità prevalente, vale a dire per quelle imprese i cui ricavi vanno prevalentemente ai soci, ai consumatori e agli utenti, così come sancito dalla riforma del Codice Civile approvata nel 2004 . A mostrarlo è il Secondo Rapporto sulle imprese cooperative di Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne che fornisce una prima fotografia dell?Albo istituito presso il Ministero delle Attività Produttive. All?Albo, per il tramite delle Camere di Commercio, sono tenute ad iscriversi tutte le società cooperative ad esclusione delle società di mutuo soccorso e degli altri enti mutualistici non societari. ?La cooperazione è fondamentale per il processo di crescita economica del Paese, va sostenuta e incoraggiata?, dichiara l?On. Giuseppe Galati, Sottosegretario alle Attività Produttive con delega alla Direzione Generale per gli Enti Cooperativi. ?Per questo, solo nel 2005, il Ministero delle Attività Produttive ha stanziato circa 5 milioni di euro per il settore. Il Secondo Rapporto indica che sarà fondamentale riorganizzare un sistema efficiente attraverso un?integrazione dell?attuale quadro di programmazione comunitaria e nazionale, così da assicurare una presenza puntuale del mondo della Cooperazione nell?articolazione degli obiettivi che il Governo intende porre in discussione per il periodo di programmazione europea 2007-2013. Sono convinto che nel corso della prossima legislatura le cooperative sane debbano continuare ad essere al centro dei programmi di sviluppo del Paese?. ?Il sistema cooperativo si conferma una componente importante dell?economia nazionale, sulle cui caratteristiche l?Albo nazionale, che sta confermando i dati del Registro delle Imprese, consentirà di fare ancora nuova luce?, commenta il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli. ?La vitalità di queste imprese è dovuta anche al forte radicamento territoriale e alla loro grande capacità di recepire gli stimoli che provengono dal territorio, trasformandoli in opportunità di lavoro e in servizi reali per i soci e per l?intera collettività?. Al 15 gennaio 2006, all?Albo risultano iscritte 62.253 imprese cooperative, oltre 58mila delle quali a mutualità prevalente. A questo ambito appartengono due sottocategorie: quelle la cui mutualità prevalente viene indicata nello statuto (48.528) e quelle ?di diritto? regolate da leggi speciali (9.708, tra cooperative sociali, banche di credito cooperativo, cooperative agricole e loro consorzi). Residuale è il numero delle coop ?diverse? (3.821) ed estremamente esigua (196) la componente di quelle non soggette alla riforma.


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