Innovazione, innovazione, innovazione. Qui risiede la chiave dello sviluppo. In CGM da sempre sosteniamo questo principio e l’abbiamo ribadito, ancora, con forza durante gli Stati Generali del Gruppo che si sono tenuti il 3 e il 4 luglio a Napoli. Eh sì, proprio nella città partenopea perché è sotto gli occhi di tutti che le aree metropolitane sono quelle che oggi custodiscono il maggior fermento innovativo, e Napoli in tal senso è una delle risorse. Per questo ne abbiamo fatto per due giorni la “capitale” della rete CGM, anche per sottolineare quanto possa risultare fertile il terreno del Sud dove gettare i semi dello sviluppo.
Gli Stati Generali sono importanti appuntamenti che riuniscono i dirigenti (e non solo) dei consorzi e delle cooperative della rete. In un momento storico in cui il tema “impresa sociale” è annoverato tra le priorità dell’agenda di Governo e circola con più frequenza nelle dichiarazioni degli stakeholder. Con il passare del tempo, il contributo della rete a questi appuntamenti periodici si rivela più importante, produttivo e costruttivo.
Le recenti Linee guida per il Terzo Settore varate dal Consiglio dei Ministri annoverano le cooperative sociali tra i generatori riconosciuti di ricchezza per il paese, elevandole a interlocutori privilegiati di imprese, profit e non profit, e di istituzioni in un percorso ormai da tempo avviato verso un nuovo welfare di comunità. In questo scenario, anche il Sud Italia può e deve dire la sua. Diverse esperienze innovative “made in sud” si sono già rivelate incubatori di innovazione, rivedendo in ottica di prodotto i propri servizi per intercettare e quindi soddisfare i nuovi bisogni di tutto il Paese, diventando esperienze da diffondere su tutto il suolo nazionale. Ma non solo. L’innovazione di cooperative e consorzi si manifesta, ad esempio, anche nelle nuove forme di aggregazione societaria, magari sacrificando piccole realtà per crearne di nuove, più forti e più dinamiche, conservando, anzi ereditando, ogni tipo di contributo e risultato positivo. Senza dimenticare l’apporto delle persone e delle risorse economiche in queste nuove forme aggregative senza le quali non ci sarebbe linfa. Ecco quindi che dal sud nascono nuove filiere e si aprono nuovi mercati: politiche attive del lavoro, sanità leggera, housing sociale e l’intera filiera delle rinnovabili.
Una rete in continuo movimento e in continua evoluzione, pronta ad accettare nuova sfide perchè “Se vuoi essere ciò che vuoi essere, dovrai voler fare ciò che vuoi diventare.”
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