Volontariato

Coop sociale Itaca: nel 2004 17 mln di fatturato, occupazione + 3,3%

Si riunisce oggi l'assemblea dei soci

di Francesco Agresti

Diciassette milioni di fatturato, + 7% rispetto allo scorso anno, investimenti per 950 mila euro, servizi per otre 100 enti pubblici a favore di 10mila utenti, 846 occupati ( 83% sono donnne), con una crescita del 3,3% rispetto al 2004.

Questi in sintesi i numeri che saranno sottoposti all’esame dell’assemblea dei soci della cooperativa sociale Itaca che prenderà il via oggi alle 16 e 30 all’Auditorium di Codroipo, in provincia di Udine

“Il processo evolutivo di Itaca”, spiega la vice presidente Orietta Antonini, “si è sviluppato sul potenziamento e la qualificazione dei legami con le realtà locali, contribuendo a creare una rete che oggi fornisce servizi a più cento Enti Pubblici diversi e a quasi diecimila utenti in tutto il territorio regionale ed extraregionale in servizi prevalentemente residenziali (il 55%) e domiciliari e territoriali (il 37%). Non solo, ma negli ultimi cinque anni, rispondendo prevalentemente ad esigenze della Pubblica Amministrazione abbiamo realizzato investimenti per tre milioni e mezzo di euro, che ci consentono l?erogazione di servizi ? sempre per la P.A. – ma slegati dalle gare di appalto”.

Il 2004 è stato un anno di preparazione al cambiamento. Un cambiamento imposto dal mercato?, dalle continue contrazioni della spesa pubblica ed al quale Itaca si impone di rispondere opponendosi all?assistenzialismo ed erogando servizi non per compensare lo squilibrio, ma per arricchire le politiche di sviluppo sociale.

“A questi mutamenti”, sottilinea Antonini, “stiamo rispondendo consolidando le attività esistenti con la pubblica amministrazione e rafforzando i rapporti con il privato, integrando l?offerta dei servizi con gestioni autonome, potenziando i nostri investimenti strutturali, favorendo la formazione professionale e umana dei soci e coinvolgendo tutte le realtà sociali nei vari contesti territoriali in cui operiamo”.

L?occupazione è cresciuta del 3,3% e i lavoratori al 31/12/04 erano 846 di cui 781 i soci. Crescita che ha visto migliorare gli indicatori qualitativi riferiti all?occupazione a tempo pieno, all?anzianità in cooperativa, mentre il turn over mantiene livelli stabili rispetto al 2003. Resta stabile il dato relativo all?occupazione per genere fermo da molti anni all?83% di presenza femminile. I fruitori complessivi dei servizi sono quasi diecimila compresi i molti utenti dei servizi a minori nei centri estivi, nelle ludoteche e ludobus e nei progetti giovani.

Il fatturato è cresciuto del 7% arrivando a superare i 17 milioni di euro. L?incremento si è prodotto quasi esclusivamente nell?area minori, handicap, politiche giovanili, disagio e devianza, mentre le altre aree (servizi ad anziani e psichiatria) hanno consolidato le proprie attività. Nel solo anno 2004 realizzati investimenti per ? 910.000 e tra questi l?acquisto di una struttura che diverrà la nuova sede sociale di Itaca.

“Abbiamo in prima persona sollecitato una collaborazione con le istituzioni regionali sottolinea la vice presidente di Itaca, “che dopo mesi di intenso confronto ha riconosciuto alla cooperazione sociale un ruolo importante nell?evoluzione dei servizi alla persona e che si è concretizzata con un provvedimento, formalizzato nella Legge Finanziaria Regionale 2005, di esenzione dall?Irap. Abbiamo reso possibile nel territorio regionale, l?omogenea applicazione del nuovo CCNL Coop Sociali, approvato quasi al limite della sua scadenza naturale, stimolando instancabilmente un tavolo di confronto tra i sindacati e associazioni di categoria che si è concluso con un accordo in questi primi mesi del 2005”.

Le azioni che attendono Itaca per il futuro sono ancora tante e si rivolgono sia all?interno della Cooperativa che all?esterno. “All?interno continueremo ad impegnarci per tutelare e migliorare l?occupazione anche con una costante attività in ? formativa. All?esterno ? dove le reti sono più ampie e le relazioni contraddittorie ? il nostro impegno sarà ancora destinato a farci riconoscere come una ?impresa collettiva?  -conclude Antonini- che contribuisce allo sviluppo sociale del territorio in cui opera, che sa rispondere ai bisogni delle persone, dimostrando che è possibile conciliare lo sviluppo economico ed occupazionale con la solidarietà e la democrazia”.

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